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Dei pittori Taddeo e Federico Zuccari di Sant'Angelo in Vado,
in La Nuova Rivista Misena. Jesi, 1893, p. 14 dell’estratto).
1539 — Dai dieci anni, sempre secondo il VASARI, studia col
padre, poi con Pompeo da Fano, pittore ordinario.
1543 — ‘Torna dal padre, poi, a 14 anni, va a Roma presso Fran-
cesco detto il Sant’Agnolo che faceva le grottesche con Perin
del Vaga, suo parente (il quale però lo respinge), poi presso
un certo Giovanpiero Calabrese. Si ammala e torna a casa.
Guarito, va di nuovo a Roma, presso un certo Jacopone
(Jacopo di Giovan Battista Bertucci da Faenza), poi da
Francesco d.° il Sant’Agnolo. Lavorano insieme molte cose
a fresco. Va poi con Daniele da Parma, scolaro del Cor-
reggio, a lavorare a Vitto d’Abruzzo.
1542 o 1543 — Nasce Federico (LANCIARINI, op. cit., pag. 20).
1548 — Taddeo dipinge a chiaroscuro la facciata della casa di
Jacopo Mattei a Roma.
1550 — I suoi genitori vengono a Roma e gli lasciano il fratel-
lino Federico.
1551 — Affresca nella Villa di Papa Giulio.
Va ad Urbino, lasciando Federico a Roma. Il duca lo con-
duce seco a Verona (verosimilmente l’andata di Guidobaldo
a Verona e Peschiera è supposta nel 1551). Venuto a Roma
il duca, Taddeo lo segue (probabilmente nel 1553, quando fu
fatto generale di Santa Madre Chiesa. GRONAU, op. cit., p. 424).
1551 — Comincia i lavori della vigna fuori Porta del Popolo.
Federico in questo tempo era andato a Urbino e a Pesaro.
‘Taddeo lo richiama per i lavori in casa Giambeccari.
[556 — Opera nella cappella Mattei in Santa Maria della Con-
solazione. In casa Mattei Federico lavora col fratello, poi
comincia a lavorare solo.
Invitato dal duca di Guisa ad andare in Francia, non ci
va per le guerre sopraggiunte.
Alla morte di Carlo V fa l’apparato per i funerali a Roma.