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Dalle Marche, dai dintorni d’Urbino, patria di Raffaello,
vennero a Roma gli Zuccari, che specialmente sulle orme del
Sanzio si composero una maniera facile, pomposa, ove la ten-
denza all’ornato e la ricerca di una grazia esteriore spuntano
fra classiche pretensioni e grosse materialità di fattura. “Tra le
più antiche prove di Taddeo crediamo poter citare la Natività
(fig. 501) e il Transito della Vergine nella Madonna del Piano a
Capranica, dove si riconosce un raffaellismo atteggiato alla umbra,
che potrebbe spiegarsi con l’alunnato del pittore alla bottega di
Jacopo Bertucci da Faenza, e dove il modulo di forme, lungo,
rotondo, tornito, ad esempio nella donna in piedi che si china
a contemplar la neonata, e il cader dei drappi a pieghe arricciate
richiamano gli affreschi nella villa di Papa Giulio.
Figure e gruppi di figure s’incatenano nella scena della Na-
tività, dal letto ove giace Sant’Anna al camino, davanti al quale
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