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si metta in fronzoli. Michelangiolismo e raffaellismo, fusi nel-
l’ibrida costruzione delle forme gonfie e disossate, producono
una maniera enfatica e falsa, dove la tronfia solennità delle pose
si unisce a una ricerca di grazia effeminata e stucchevole, quale
vediamo nel gesto del grasso giovane in primo piano a destra,
che nel sorreggere il manto espone all’ammirazione del pubblico
Fig. 514 — Roma, S$S. Marcello al Corso. Taddeo Zuccari: Punizione d Elima.
(Fot. Calderisi).
un grosso braccio di lavandaia. Sempre sulle orme di un mi-
chelangiolismo di cattiva lega, Taddeo studia contrapposti fra
gli atteggiamenti delle figure, componendo un cartello di parata,
dove i drappi attorcigliati e i cappelloni con piume attorte come
svolazzanti cartigli hanno principale importanza. Alla super-
ficialità e alla pretensione grottesca di questa pittura sfugge
soltanto l’immagine viva del cane: brano di vero dove il pittore
non lavora più di pratica, a memoria, per abitudine di mano, ma
con sincera intuizione della forma e del movimento che l’anima.
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