A tura prismatica possono scorgersi in un’opera giustamente dal
tin Molajoli ! collocata circa il tempo degli affreschi nella nave di
ittoriti ala Var, Santa Maria Maggiore, ossia circa il 1593: la pala d’altare della
-CAtaLo chiesa di San Francesco in Alto ad Ancona, ora nella Pinacoteca
di quella città, con i Santi Francesco, Bernardino, Paolo e
e Giovanni Battista, e un terzetto d’angioli suonatori (fio.#S5993). I
' plana” i facili schemi compositivi seguiti dal Lilli a Roma riappaiono nel
a i n doppio triangolo con vertice in basso del quadro d’Ancona, e
vi riappare anche il vivace e brillante effetto cromatico. Non
solo, ma la sottigliezza delle tinte intonate sul grigio e la sagoma
ANCONA angolare dell’immagine presentano qualche affinità con le pit-
ture senesi baroccesche, del Vanni, e più del Salimbeni, traverso
se a Roma le quali sembra venire il michelangiolismo alla Beccafumi della
CR balda figura di San Paolo. Sono affinità latenti, ma chiaramente
riconoscibili, che tuttavia non impediscono di cogliere la fisio-
ì navat nomia personale di Andrea Lilli in quell’accordo di linee a zig
lisa zag che si snodano dall’alto al basso del quadro, guidando l’oc-
maestri: Orazi chio lungo un serpeggiar di sentieri irrigati di terso colore. Com-
ara, Baldas posto con gioiosa facilità il terzetto bizzarro degli angioli, ove
' il suonatore d’organo richiama con la sua esile cifra fiorentine
lì ai discebol sottigliezze, Andrea Lilli si mostra largo e sapiente modellatore
LI nelle immagini dei Santi, nella nervosa mobilità di taglio dei
tor volti sfaccettati e delle stoffe corpose e forbite.
rii Non mancano, neppure in questo quadro, i ripieghi comuni
del manierismo, ad esempio il cubo che fa da sgabello a San Gio-
vanni per dar pretesto alla sua posa divincolata; ma essi non
turbano, tanto l’occhio è attratto dallo snodarsi a zig zag di linee
e di piani. La fluidità di contorni delle vesti angeliche, gettate
a capriccio sui corpi rosati, si muta, nelle figure in basso, in un
succedersi di pendii guizzanti e spezzati, in un taglio prismatico
I di forme che divien quasi tormento quando raggiunge i volti e
goma al Vaticao le dita nodose. Fra il baroccesco San Giovanni, tutto assorto nel
Ra suo slancio teatrale, e il torbido solenne San Paolo, la spira fianm-
Marta mea di San Francesco abbracciato alla gran croce e la chiusa
) l In Rassegna marchigiana, 1932.
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