energia di San Bernardino si oppongono in contrasto quasi tra-
gico. Il libro, saldo tra le mani di questa immagine impressa di
volontà e di tristezza, è come il fulcro della bilancia segnata dalle
due figure contrapposte di Santi.
Il colore, qui nella sua originaria freschezza, vibra come il
segno agile e nervoso. Il giallo agro della tunica di un angelo si
liquefà in rivoli piatti tra un rosso di carminio e un pallido lilla;
in basso, i grigi di lava delle tonache sfaccettate e del cubo mar-
moreo ravviva l’intensità dei gialli e dei rossi vermigli. Le ali
degli angioli, glauche, completano l’effetto cromatico, sentito
con ingenuità e con schiettezza proprie di toscano quattrocen-
tista.
Le ombre addensate menomano la preziosa limpidità dell’ef-
fetto cromatico in un’altra bella composizione del Lilli, prossima
di tempo a questa, la pala raffigurante il Martirio di Santo Ste-
jano, con l'apparizione del Cristo risorto (fig. 534). Il Santo dia-
cono agonizzante, abbattuto dagli aguzzini, fissa lo sguardo in
alto, affascinato dalla celeste visione, mentre un fitto popolo
di Santi adora il Cristo, seguendo il gesto indicatore lanciato da
due angeli fra balzi acrobatici, di cui si compiace il Lilli, sempre
gradasso e spiritato. La concezione retorica risponde al
gusto dei tempi, come la ricerca dello spettacoloso, che le figure
esprimono dando la scalata al cielo. Erto sul consueto posticcio
piedistallo di due nuvole, il Redentore, giunto al culmine, come
preso dall’ebbrezza delle vette, guarda abbagliato al sole. L’at-
teggiamento è teatrale, e gli angioli ballerini, similissimi a quelli
nella pala del Museo, accentuano lo slancio verticale dell’asciutta
figura, ritagliata in ombra trasparente sulle nubi e sui razzi di
luce che si sprigionano dal cielo. Caratteristici di questa pala
sono i profili dei volti acuminati e asciutti, specialmente di quello
di Santo Stefano, che forma con i due aguzzini il gruppo più
considerevole del quadro per la sua sfaccettata e nervosa sagoma
(fig. 535). Un realismo acuto, pungente, s'imprime nel volto ac-
ciaccato d’ombre del manigoldo che atterra il Santo e nel baleno
dello sguardo; vi si nota, come nella sfaccettata struttura del