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VINCENZO PELLEGRINI.
1575 — Anno di nascita di Vincenzo, fratello di Felice Pellegrini,
soprannominato poi, per la sua bellezza, «il pittor bello ».
’Tredicenne, fu anch’egli condotto dal Baroccio in Urbino,
e quivi educato all’arte.
1612 — Espone nella chiesa della Compagnia della Morte un
suo dipinto rappresentante la Festa di Ognissanti.
I612, 11 dicembre — Viene ucciso per gelosia, e sepolto nella
Chiesa della Buona Morte.
Alla maniera del Baroccio. si attiene Vincenzo Pellegrini
dipingendo il quadro degli Ognissanti per la chiesa della Compa-
gnia della Morte a Perugia (fig. 559), come può vedersi nella ri-
cerca d’effetto pittorico mediante luminosi diaframmi inter-
posti tra il fondo e le masse dei gruppi, come di rocce sovrapposte
e sfaldate. Particolari riflessi del Baroccio sono la studiata im-
magine di San Francesco a sinistra, la Madonnina supplice, che
è una impicciolita ristampa della Madonna della Misericordia,
e il gruppo evanescente della Trinità.
Come il marchigiano Lilio, questo seguace perugino del
Fiori tende a trattenere la composizione entro guide verticali,
mentre i rapporti col baroccismo senese chiaramente si scorgono
nell’atteggiamento melodico di Santa Caterina. È maestro non
privo di qualità, incline a tradurre le morbidezze pittoriche
del Baroccio in lustri vitrosi, a disegnare alquanto rigidi i con-
torni delle forme, che solo in basso, nei gruppi dei Santi monaci
e delle Sante Caterine e Chiara, si snodano, s’illanguidiscono
all’eco delle cantilene senesi. Il compassato schema, entro cui
S’irretisce, quasi fossilizzandosi, il capriccioso modello baroc-