Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 7)

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il fondo pittoresco, la folla brulicante, risultano, più che a un 
effetto tragico, a un effetto scenografico, non senza una tinta su 
di romanticismo. Vi sono innegabili qualità pittoriche, ad esem- gens. 
pio nella testa della Veronica, arrossata in penombra come da ii L 
un lontano riverbero di fiamma. ved 
Più che del Fiori, può vedersi in questo quadro, iniziato, gesù 
o almeno divisato, dal Casolani, l’influsso, già notato dal Voss, ra i 
di un Fiorentino che da Venezia e dal Baroccio trasse gli elementi gi DEI 
della sua maniera, il Cigoli, che amò appunto le atmosfere dirsi, 
ombrate e gli atteggiamenti romantici. l'ult 
Al chiudersi della vita, proprio nell’ultima opera, intristisce, qualit 
appannato per nebbie cineree, il colore del Salimbeni, che dalle mista $ 
superfici terse delle cose, dai cieli abbagliati, ove l’azzurro muore 
nel chiaror cristallino dell’aria, aveva tratto una tipica vibrante 
nitidezza. Il Baroccio, con le sue iridescenze e i suoi piani sfal- 
dati, il Lilio e Ferraù Fenzoni con le fantasie decorative di Santa e 
Maria Maggiore, il Cavalier d’Arpino con la insoffribile lucen- Basca! 
tezza delle superfici polite, le grazie e le eleganze del Correggio i 
e di Francesco Mazzola, più tardi il Poccetti e il suo mutevole i 
chiaroscuro, diedero elementi alla maniera di questo eclettico 
che porta nell’arte un gusto delicato e frivolo di decoratore e 
di facile narratore. Nè si deve dimenticare l’importanza dell’in- - 
flusso di Domenico Beccafumi sul colorito del Vanni, e, più, Ir: 
su quello del Salimbeni, che eredita da lui le diafanità croma- i 
tiche, gli accordi di giallo e di violetto, i passaggi repentini dal i 
chiaro allo scuro, le evanescenze luminose. Ineguale è il valore a 
di questo maestro, che rimane, più del Vanni, aderente alla vi- do 
sione manieristica, solo talvolta staccandosene, ad esempio nel I 
vibrante capriccio chiaroscurale degli angioli al Santuccio, dove o 
la libertà piena dell’effetto pittoresco è paragonabile a quella Lexi 
raggiunta dai più vivaci novatori fiorentini, se pur meno che in - 
essi conseguente e vigorosa, meno che in essi secondata da tradi- l i 
zioni disegnative profonde. Ma nei suoi periodi migliori, e in foi 
generale nell’opera a fresco, il fratellastro di Francesco Vanni Ci 
spiega il suo gusto aristocratico nella scelta di un colore vario
	        
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