Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 7)

A i Nella decorazione farnesiana, il Carracci aveva abbando- 
| i nata l’arte sua per rifarsi sui marmi antichi; aveva fatto sacri- 
- ficio delle sue ricerche pittoriche, degl’insegnamenti del cugino 
Ludovico, della vivezza propria ai suoi pennelli. Quella deco- 
- razione era fuori del mondo delle sue immagini, una ricostruzione 
suggerita da Monsignor Agucchia con Ovidio alla mano, un’o- 
] Fig. 675 — Roma, Palazzo Doria. Annibale Carracci: Endimione e Diana. 
(Fot. Alinari). 
È Cola» pera eseguita sopra una scala differente da quella usata a Bo- 
gui di logna. 
Verso la fine delle pitture nella Galleria di Palazzo Farnese, 
Ari Annibale cerca respiro, componendo le lunette della cappella 
0 alla Aldobrandini a San Carlo al Corso, staccate poi dal loro ambiente 
: e trasportate nella Galleria Doria. Delle sei lunette, Annibale 
eseguì, secondo il ‘Tietze, la Fuga in Egitto e la Deposizione, 
» l’Albani, l’Assunta e la Visitazione; il Domenichino, la Natività 
; e l’Adorazione de’ Magi. L'invenzione di tutte le lunette spetta 
evidentemente ad Annibale, tanto si coordinano paesi e scene; 
I 200
	        
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