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qualche impronta emiliana nel Cristo in gloria dell’Acca-
demia veneziana e volgendo verso un tintorettismo alla
Palma Giovine, la composizione della Natività di Maria
in San Sebastiano di Venezia, non immemore di Paolo
nei tipi delle donne e nei costumi di seta rabescata.
ODOARPO FIALETTI, Bolognese.
T’OpERA: Insignificante e disorientato manierista,
contraffattore di forme veronesiane e bassanesche.
PIETRO MERA, Olandese.
LL’ OpERA: Imitatore del ‘Tintoretto, di Paolo Caliari,
del Palma Giovane. — Tra le sue pitture, poche meritano
di esser notate per qualche vivezza di effetti luministici:
tra esse, la Circoncisione nella chiesa dei Santi Gicvanni
e Paolo e la Madonna in gloria e Santi nel coro di San
Francesco delle Vigne.
JACOPO PALMA IL GIOVANE.
LA VITA. — BIBLIOGRAFIA. — LL’ OPERA: Pitture gio-
vanili ispirate soprattutto alla maniera del Tintoretto
nelle chiese di San Bartolommeo e di San Giacomo del-
l’Orio a Venezia, notevoli per l’intensità degli stacchi
di luce dall’ombra appesantita e il conseguente risalto
delle forme. — Nelle Storie relative al doge Pasquale Ci-
cogna, dipinte per l’oratorio dei Crociferi, l’eclettico
seguace dei maggiori artisti veneziani del Cinquecento
afferma una spiccata personalità nell’animazione pitto-
resca degli ambienti, nella spontanea intimità delle scene,
potrebbe dirsi nel linguaggio familiare che sostituisce
l’ardore eroico dell’età d’oro veneziana. — Sviluppo della
maniera decorativa di Jacopo Palma nelle eclettiche
composizioni eseguite per il soffitto della Sala del Mag-
gior Consiglio. — Tra i migliori esempi di maniera tizia-
nesca il Crocefisso della Ca’ d’Oro a Venezia e l’altro
nel Museo Civico di Padova. — Il barocco nella maniera
del Palma Giovane: l’Assunia della Chiesa di San Giu-
liano a Venezia, il Salvatore in gloria benedicente il doge
Zeno nell’Oratorio dei Crociferi, l’ Autoritratto di Brera, il
gruppo di Cristo e degli angeli nel Giudizio finale di pa-