la sorpresa che ci coglie davanti alla composizione dipinta dal
maestro bresciano nel soffitto della Sala dello Scrutinio, a ri-
cordo della Vittoria dei Veneziani sui Genovesi nel golfo di Tra-
pam (fig. 89), ove, felicemente unendo i contrasti luministici
dei seguaci di Jacopo Robusti con l’espressione decorativa pro-
pria all’arte veronesiana, egli raggiunge veemenza d’effetti. Veduta
di scorcio, in un piano fortemente inclinato, la scena dà un’im-
pressione di velocità fulminea, cui contribuisce lo svanir delle
cose a destra, mentre a sinistra, nel groviglio dei combattenti,
esse rimbalzan dall’ombra al bagliore dei lampi. Par che le nubi
di fumo e di fuoco strappino via con sè nella fuga lo stendardo
giallo, di un giallo intenso, vibrante, mentre l’altro rossigno,
come di vampa semispenta, s’ingolfa sul gruppo degli armati.
Dopo esser disceso al plagio volgare delle forme paolesche, Ca-
millo Ballini, figura di secondo piano nel manierismo veneto, si
trova d’improvviso accanto ai più notevoli suoi collaboratori
nell’ovato dello Scrutinio, animando di vita fantastica quei due
stendardi turbinosi, che sembran raccogliere, con foga tintoret-
tesca, le strida, i clamori della battaglia.
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