Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 7)

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valiere San Giorgio e ispirandosi agli esempi del Moroni per le 
due mezze figure di committenti, che sono quanto di meglio è 
nel quadro, specialmente il ritratto di dama, reso con attenta 
osservazione dal vero, nella sua forte struttura e nell’appassi- 
mento delle carni, delle labbra sottili e come rientranti. È una 
curiosa opera, camuffata alla fiorentina non senza fatica: il mo- 
dello toscano si vede anche in due dei tondi angiolotti che reg- 
gono il baldacchino sul capo di Cristo. 
Nel largo telone del Museo Civico di Padova raffigurante 
Pio V, Filippo II e il doge Alvise Mocenigo, dipinto a ricordo 
della battaglia di Lepanto, Dario fa della scena un cartellone 
veronesiano di stampo accademico, aggruppando, non senza 
certo effetto decorativo, trofei di figure sullo sfondo di clas- 
sici loggiati; e tien bassi i colori, evita le ombre, che s’addensano 
in un altro quadro del Museo Civico di Padova, la Crocefissione, 
di stampo tintorettesco. 
Il Tintoretto si ritrova nella Natività di Maria, dello stesso 
Museo (fig. 91), tra gonfiori di sottane come aerostati in confronto 
alle testoline minuscole. Si affatica Dario a far brillare i colori 
nel gialloro della coperta e nell’argento dei lini, a incrostar grumi 
d’oro sulle chiome rossicce. Non manca al quadro certa vivacità 
cromatica, ma l’insieme è sgangherato. Campagnolo, chiassone, il 
Varotari, privo della più elementare conoscenza prospettica, 
innalza un camino barcollante a destra, sul gruppo delle donne 
con la neonata, e a sinistra raccoglie come gran rotulo le serve 
giganti in primo piano e Sant'Anna con le comari accanto al 
letto. Una delle donne, girata a spira da tergo nel toglier l’a- 
sciugamano da una cassapanca, si stampa su moduli michelan- 
gioleschi, l’altra, china sul bacile preparato per il bagno, pat 
soffiata entro una vescica translucida. La scena, con quel suo 
curioso sovrapporsi di figure e di cose in un gonfio tortiglione, 
non manca di certa vivezza, specialmente nel gruppo di donne 
presso il focolare, tra cui la riuscitissima macchietta realistica 
della vecchia seduta con la bimba in braccio. 
Quel che sorprende è la mancanza quasi assoluta di affinità 
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