Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 7)

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Mitura ODOARDO FIALETTI! 
“ate della Difficile scorgere il tintorettismo del bolognese Odoardo KFia- 
ita 1090, letti nel quadro, firmato, dell’Estasi di San Giacomo (fig. 99), 
1 San dipinto per la chiesa di San Giuliano a Venezia, nonostante il 
CON un metodo tintorettesco di strisciar di luce le grosse pieghe del 
“IVina ap- mantello di un Orientale ai piedi del Santo. La compatta figura 
sul cielo di San Giacomo e il groviglio dei demoni fra le tenebre rispec- 
irgentate, chiano l’origine del pittore da Bologna popolata di opere del 
(oli, ancor fiammingo Calvaert, e anche l’angiolone che si gonfia sulle nu- 
li San Se- vole è piuttosto spiegabile con l’arte del vecchio Procaccini 
differenza che con quella del Tintoretto. Appena merita menzione questo 
pittore goffo, pesante, sperduto, con la sua inabilità, nel facile 
- mondo manieristico veneziano. 
i 1 Nacque a Bologna il 18 luglio 1573; studiò a Bologna e a Venezia, ove fu seguace del 
‘Tintoretto; figura nella Fraglia pittorica dal 1604 al 1612; morì a Venezia nel 1638 (?). Di- 
pinse, nella chiesa dei Santi Giovanni e Paolo, due quadri: il Redentore tra Santi e il Mi 
racolo di San Domenico che salva un libro dalle fiamme, in condizioni di luce e di conser 
vazione poco favorevoli. Il secondo mcestra affinità con tipi d’arte bassanesca; nel primo 
si notano, oltre reminiscenze dei Bassano, caratteri vicini all’arte di Palma il Giovane. Vi 
si scorge inoltre, come ricordo delle origini emiliane, qualche allungamento parmigiani.- 
nesco di figura.
	        
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