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1596, 4 aprile — «... al signor Giacomo Palma per resto e saldo
delli doi quadri sotto l’organo messi su per le feste di Pasqua
lite 63, soldi 12». Un precedente pagamento «per azuro »
era stato fatto il 9 febbraio dello stesso anno. Anche queste
opere erano destinate ai Crociferi, ma il RIDOLFI però ricorda
sotto l’organo un solo quadro, una delle Visioni di Ezechiele
(Cir. HADELN, note al RrPonLreI).
1599 — Data dell’altare eretto dal Vittoria nella chiesa di San
Zaccaria; la pala, che lo scultore volle eseguita dall’amico
Jacopo Palma, deve essere subito posteriore a questa data.
1599 — Data della pala del duomo di Traù, rappresentante i
Santi Agostino e Domenico.
I600 — La data « MDC-Mens-Dec. » è indicata sopra un trave
nel soffitto della sala terrena dell’Ateneo Veneto, e indica
probabilmente il termine dei dipinti.
1602 — Data di una pala con l’Assuntia ed Apostoli, nel duomo
di Sansepolero.
I610 — Nella chiesa parrocchiale di Noale viene collocata una
pala del Palma, rappresentante l’Assunzione della Vergine,
in sostituzione della pala del Cima (FEpeRrrcI).
I615 — Data della tela raffigurante il doge Marcantonio Memmo
adorante la Vergine, assistito dai Santi Patroni, nell’andito
del Maggior Consiglio in Palazzo Ducale.
I618, 8 settembre — « Recivi io Jacopo Palma dal molto reve-
rendo padre Don Davit da Padova procurator di Santa Giu-
stina lire mille e novanta per resto della palla feceli per la
sua chiesa... ».
Si riferisce alla pala di Santa Giustina, che rappresenta
San Benedetto che riceve nella religione i fanciulli Mauro e
Placido (Cfr. HADELN, note al RIpoLEI).
I619 — Accordo fra due deputati della Scuola del Rosario di
Treviso e il pittore Jacopo Palma, perchè quest’ultimo di-
pinga in tre quadri i Quindici misteri del Rosario e le Cinque
sibille, per il prezzo di 550 ducati. Il pittore ricevette 100
ducati per caparra, ma non dipinse che il quadro dei Misteri
gaudiosi, ancor oggi in San Nicolò di ‘Treviso (FRDERICI).
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