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Un’esercitazione accademica è la scena del Martirio di Santa
Margherita a riscontro, con figure in ordine meccanico, corpi
mal fasciati nelle vesti, truccature alla classica. La posa della
Santa raffaelleggia; e qua e 1à si scorgon tipi morettiani inne-
stati sopra schemi alla Giulio Pippi. È opera piena di pretese, che
cerca grandiosità d’effetti specialmente nei gruppi d’uomini
a cavallo e nella statuaria effigie del comandante. Anche il mo-
dellato delle forme è debole: si vedon qua e là figure come casse
drappeggiate.
La data del 1592 è nell’Annunciazione del presbiterio di S.
Maria de’ Miracoli (fig. 196), colorita di tinte sfumate e leggiere,
con qualche preziosità di stampo parmigianinesco, specialmente
nel coro sparso degli angioli. È opera accurata, scarsa d’impronte
personali, mentre la Nascita della Vergine, sulla stessa parete
del presbiterio, si anima di note vivide fra l’oscurità che l’in-
vade. Il pittore ha studiato un effetto di tenebre e luci artificiali
che accentuano il colore: davanti al camino monumentale è di-
stesa la neonata fra le donne; a destra, nell’angolo opposto, siede
una bambinetta in veste rosa, con vezzo al collo, ridente tra il
rosseggiar delle fiamme, brano pittorico d’inaspettata origina-
lità e vivezza; presso la bimba, una figura d'uomo, tronca a
mezzo dalla cornice, dipinta con rude e quasi volgare energia,
indietreggia a guardare. Il pittore maldestro spunta anche in
qualche particolare di questo vigoroso ritratto, modellato quasi
senza colore, in creta giallastra.
ra le manifestazioni migliori del pittor d’Orzinuovi è certo
il grande quadro firmato nel Municipio della sua terra natale.
Figura sopra un trono di pietra grigia, parato di fulvo baldac-
chino, la Madonna con Gesù benedicente sulle ginocchia e i Santi
Bartolomeo e Giorgio.
Il pittore ha posto in quest'opera un'insolita cura: ricorda
nel putto grandioso forme romane postraffaellesche; dispone
con nobile compostezza le pieghe del manto di Maria; infonde
imponenza al morettesco San Bartolomeo, e al profilo del com-
mittente la secchezza e la sottigliezza di quello dell’Annunziata
i 4, VI
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