tende la matassa che la madre dipana. Sulla cuoca si river.
bera la luce del focolare, che la stacca dal fondo grigio col ri-
salto proprio alle immagini di Antonio Campi nella Visitazione:
le altre figure e gli oggetti sopra la seggiola sono nella luce blanda
che vien dalla strada, e che raggiunge appena gli utensili ap-
slaggiore
irtolOmeo
li Fino
sii Fig. 207 — Bergamo, Galleria dell’Accademia Carrara.
Lr0. GEI Enea ‘Talpino, detto il Salmeggia: Scena d’interno.
dio (Fot. Arti Grafiche, Bergamo).
- pesi alle pareti, sonnolenti nella penombra dell’interno. Le fi-
- : gure sono eleganti, slanciate, in vesti a pieghe calligrafiche;
i e l’interno è veduto con occhio educato a italiana misura: il
sà drappo sulla seggiola è disposto con garbo, studiatamente; lo
_- sgabelletto si è rovesciato proprio per riempire un vuoto
- troppo vasto: in tutto si sente 1a cautela, la cura di man-
i tener edquilibrii, non lo schietto realismo, la libertà pittorica
! degli interni fiamminghi. Il Salmeggia non sa astrarre dalla ten-
ergati denza idealistica che è nel fondo del manierismo italiano; ma