veneta può scorgersi nel fondo a destra; ma dappertutto si sente
persistere la tenace tradizione disegnativa toscana, e ostacolare
l’emulo delle pittoriche morbidezze venete. I contorni delle
montagne e delle rocce si delineano con nitida sottigliezza sul
cielo velato; la nube che avanza con gli angioletti sembra fe-
stonata in rigido cartone, e le pieghe delle vesti, anche sulla
palmesca Maddalena, serpeggiano intorno alle forme arroton-
date con studio calligrafico. Par di vedere, nella testa della Ver-
gine, una tendenza verso i tipi bonifaceschi; ma il taglio dei li-
neamenti, preciso e duro, lascia apparir chiaramente dietro lo
stampo veneto l’educazione toscana, come nella prominenza
dei seni si scorge l’accentuazione sculturale delle masse michelan-
giolesche. Il tipo romano prende forza nei lineamenti nettamente
scolpiti della pia donna tra Maddalena e la Vergine, e più nel
San Giovanni, in posa michelangiolistica, e nella salma del Cristo,
che rispecchia intatta la forza disegnativa dei Fiorentini in Roma,
nei contorni risentiti del corpo, nelle falcate pieghe del drappo
con l’orlo sfrangiato alla maniera salviatesca, e nel tormentato
contorno delle palpebre e delle nari, impressi, quasi, della sensi-
bilità nervosa propria alla mano di Cecchin $alviati, maestro
di Giuseppe della Porta, e al suo tratto incisivo. Le superfici
lisce, di un lustro che si oppone alle morbidezze tonali dei Ve-
neti, le belle mani muliebri di modulo raffaellesco, la perspicuità
dei contorni, non attenuata dallo sfumato o dal tono, le note
lividette delle vesti, tutto ha un'impronta straniera al mondo
veneziano, nell’opera del pittore che fa i primi timidi passi verso
la civiltà artistica della sua terra d’adozione.
Le crudezze disegnative si attenuano in un’opera che pos-
siamo credere eseguita a breve distanza da questa, e cioè nella
pala d’altare di San Francesco delle Vigne (fig. 222), con la Ma-
donna in trono e i Santi Bernardo e Antonio Abate, copia libera
delle Sacre Famiglie veronesiane, da cui deriva anche il rosa
imbiondito della veste di Maria. Ma la figura di San Bernardo,
enorme e spianata nella gran tunica a cannelloni, interrompe
la linea delle composizioni veronesiane, e il bell’arco del puttino
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