Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 7)

veneta può scorgersi nel fondo a destra; ma dappertutto si sente 
persistere la tenace tradizione disegnativa toscana, e ostacolare 
l’emulo delle pittoriche morbidezze venete. I contorni delle 
montagne e delle rocce si delineano con nitida sottigliezza sul 
cielo velato; la nube che avanza con gli angioletti sembra fe- 
stonata in rigido cartone, e le pieghe delle vesti, anche sulla 
palmesca Maddalena, serpeggiano intorno alle forme arroton- 
date con studio calligrafico. Par di vedere, nella testa della Ver- 
gine, una tendenza verso i tipi bonifaceschi; ma il taglio dei li- 
neamenti, preciso e duro, lascia apparir chiaramente dietro lo 
stampo veneto l’educazione toscana, come nella prominenza 
dei seni si scorge l’accentuazione sculturale delle masse michelan- 
giolesche. Il tipo romano prende forza nei lineamenti nettamente 
scolpiti della pia donna tra Maddalena e la Vergine, e più nel 
San Giovanni, in posa michelangiolistica, e nella salma del Cristo, 
che rispecchia intatta la forza disegnativa dei Fiorentini in Roma, 
nei contorni risentiti del corpo, nelle falcate pieghe del drappo 
con l’orlo sfrangiato alla maniera salviatesca, e nel tormentato 
contorno delle palpebre e delle nari, impressi, quasi, della sensi- 
bilità nervosa propria alla mano di Cecchin $alviati, maestro 
di Giuseppe della Porta, e al suo tratto incisivo. Le superfici 
lisce, di un lustro che si oppone alle morbidezze tonali dei Ve- 
neti, le belle mani muliebri di modulo raffaellesco, la perspicuità 
dei contorni, non attenuata dallo sfumato o dal tono, le note 
lividette delle vesti, tutto ha un'impronta straniera al mondo 
veneziano, nell’opera del pittore che fa i primi timidi passi verso 
la civiltà artistica della sua terra d’adozione. 
Le crudezze disegnative si attenuano in un’opera che pos- 
siamo credere eseguita a breve distanza da questa, e cioè nella 
pala d’altare di San Francesco delle Vigne (fig. 222), con la Ma- 
donna in trono e i Santi Bernardo e Antonio Abate, copia libera 
delle Sacre Famiglie veronesiane, da cui deriva anche il rosa 
imbiondito della veste di Maria. Ma la figura di San Bernardo, 
enorme e spianata nella gran tunica a cannelloni, interrompe 
la linea delle composizioni veronesiane, e il bell’arco del puttino 
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