Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 7)

E Sol 
ALESSANDRO ARDENTE 
Si allaccia a quest’arte ritardataria del Piemonte, ove egli 
visse a lungo, il faentino Alessandro Ardente, che lavorò nella 
seconda metà del Cinquecento e fu pittore di Carlo Emanuele I 
di Savoia. Di questo maestro, oltre una tavola con firma e data 
nella chiesa di San Paolino, e altre due nella chiesa di San Gio- 
vanni e nel Monte di Pietà a Lucca, si conosce un’Epifania, 
firmata e datata in una raccolta di Druent (fig. 291) con forme 
piemontesi-defendentesche, innestate sopra un vecchio ceppo 
umbro-romagnolo. Qualche traccia d’imitazione fiamminga è 
nel paese di questa ritardataria composizione, che, alla fine del 
Cinquecento, si mostra estranea al mondo Cinquecentesco. 2 
1 L'artista nacque a Faenza, e non a Lucca; fiorì circa il 1580 (v. PAOLO LOMAZZO, 
Trattato dell’arte della Pittura, Scultura ed Architettura, Roma, 1844, ed. Saverio del Monte, 
vol. II, pag. 376, nota 3). Infatti, nella tavola di S. Antonio Abate, da lui dipinta in $S. Pao- 
lino di Lucca, si firmò Alexander Ardentius Faventinus 1565 (v. LUIGI LANZI, Storia Pit- 
torica della Italia, Firenze, 1822, Presso Filippo Marchini, vol. V, pag. 302). Il LOMAZZO 
dice che oltre ad essere ottimo ritrattista era buon compositore (v. LOMAZZO, cit., vol. Il, 
Pasi 376, n.43). 
Il LANZI inclina a credere che il pittore vivesse lungamente fuori di Toscana e pas- 
sasse molto tempo in Piemonte, trovandosi ancora fuor di Torino qualche sua opera (v. 
LUIGI LANZI, Storia pittorica ecc., sudd., pag. id.) 
1565 — Porta questa data la tavola firmata dall’artista in S. Paolino di Lucca, rap- 
presentante la Vergine con Gesù, S. Antonio Abate, S. Antonio da Padova e altri due Santi 
(v. GIAN MARCELLO VALGIMIGLI, Dei pittori e degli Artisti Faentini de’ Secoli XV e XVI, 
Faenza, 1871, Tipografia di Pietro Conti, pag. 103). 
1592 — Porta questa data l’Epifania firmata di Moncalieri (v. LANZI, cit., pag. 303). 
1595 — Muore in quest’anno, e dal Principe di Piemonte viene assegnata una pen- 
sione alla moglie ed ai figli. Ciò che, secondo il LANZI, sarebbe indizio di « un servigio 
prestatogli dall’Ardente non pochi anni» (v. LANZI, cit., vol. V, pag. 303). 
° Catalogo delle opere: 
Lucca, Chiesa di $. Giovanni: Battesimo di Cristo. Di quel maestro una delle più nuove 
invenzioni che mai si vedessero. 
S. Maria Forisportam: Quadro dirimpetto ad uno del Guercino. 
— $. Frediano: Tavola a destra dell’altar maggiore, con S. Cassio Vescovo di Narni, ope- 
rator di Miracoli alla presenza del Tiranno. 
— Chiesa di $. Paolino: Tre tavole, in una delle quali, quella cioè della Vergine col Bam- 
bino, S. Antonio da Padova e altri due Santi, lasciava il suo nome e la data. 
— (Dintorni): « Ne’ contorni ancora di quella città (Lucca) sono molte sue opere ». 
Moncalieri: Possiede una sua Epifania firmata e datata. 
Torino, Monte di Pietà: Fece la Caduta di S. Paolo « di uno stile da crederlo erudito in Roma ». 
— — Fece anche il Ritratto di Carlo Emanuele Duca di Savoia. 
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