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CESARE DA CONEGLIANO?!
Ritardatario seguace di Bonifacio Pitati in Venezia nella
seconda metà del Cinquecento fu Cesare da Conegliano, che nel
grande Cenacolo della raccolta Querini Stampalia (fig. 3), com-
posizione ordinata, metodica, con figure poco mobili, irrigidisce
lo schema bonifacesco, e in qualcuna di esse, ad esempio nel sega-
ligno San Pietro e nel calvo Apostolo in piedi a un'estremità della
mensa, rievoca i tipi a lui familiari del Cima.
È pittore scrupoloso che lavora di pialla a ben lucidare il
legno policromo delle sue figure; mette ogni cura a stender ni-
tida, con poche ombre trasparenti, la tovaglia di porcellana, e
ad interpretare con bella semplicità pittorica i particolari di
natura morta in primo piano.
I suoi triplici gruppi mostrano la conoscenza diffusa per tutto
il Veneto del grande esemplare di Leonardo, sebbene l’impeto
d’emozione che sorge dalle agitate onde umane del prototipo
si spenga per la fissità delle pose, anche di quelle che vorrebbero
esser violente, la mansuetudine degli aspetti, il povero linguag-
gio dei gesti: San Giovanni incrocia le mani sul petto e par in-
ghiotta qualcosa a fatica; un Apostolo barbato a destra intreccia
le dita meccanicamente, mentre il suo vicino stende le mani a
protestare la propria innocenza, e par chieda l’elemosina. Ogni
figura, ogni particolare della scena, ha qualcosa di fossile che ne
spegne la vita, espressa invece con sincerità immediata nelle
pieghe abbandonate e soffici del tovagliolo sulla cesta di vimini
e nelle luci della rozza fiasca, brano naturalistico degno quasi
delle opere di Jacopo Bassano durante il periodo bonifacesco.
Nel 1583 Cesare da Conegliano rielaborò il tema del Cenacolo
per la chiesa dei Santi Apostoli (fig. 4), in una vasta composizione
1 Di questo pittore, seguace di Bonifacio Pitati, si conosce la data della Cena nel
coro dei $S. Apostoli a Venezia, cioè il 1583. $i trova citato dal SANSOVINO, dal BOSCHINI,
dallo ZANETTI e dal MOSCHINI, da ALIPRANDI € BOTTEON: G. B. Cima, Conegliano, 1893,
p. 81; e dal WICKHOFF, in Jahr. d. Ksth. Samml. d. allerh. Kaiserh., XXIV, 104.