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così limitata e rapida in quel suo sfiorar il volto del Santo, sug-
gerisce l’improvvisa apparizione della figura.
Una testa di vecchio, goffamente inserita nello spazio, e un
gruppo di due donne, ove la bellezza composta e rotondetta di
Santi di Tito s’illumina di sensitività pontormesca, chiudon la
scena. Persino il fondo prospettico, limitato da due larghe quinte
d’ombra, rappresenta una visione fuggevole, di cose che si pos-
sano cogliere con un solo sguardo diritto e rapido. Anche il Pon-
tormo, nella Visitazione di Carmignano, dà al gruppo imponente
delle figure uno sfondo di strada: ma nulla di comune è tra quella
visione sintetica di volumi in trasparente penombra e la pitto-
resca veduta del Boscoli, dove la regolarità è sfuggita persino
con la sbreccatura di una vetta di casa sul cielo chiaro 1.
Se in questo quadro il Boscoli mostra consapevolezza delle
ricerche proprie al Seicento, ben più sorprende l'intensità d’e-
spressione pittorica, da lui raggiunta anche con l’aiuto delle
piccole proporzioni, nel quadretto raffigurante la Nascita della
Vergine, alla Galleria Pitti (fig. 406), tra i più notevoli in quel
periodo dell’arte toscana.
Le figure, create come masse di colore entro un ambiente
spazioso, prendon risalto corporeo sul grigio del fondo. Abban-
donate le tinte piatte della miglior corrente di manierismo fio-
rentino, il Boscoli riesce tuttavia ad ottenere un effetto insolita-
mente schietto di colore. Nel brio, nello spirito della forma lunga
e mossa, nella vivacità della scena, rivela qualità proprie alla
tradizione del Parmigianino e del Pontormo, il secondo dei quali
può avere influito sul Boscoli anche nella tendenza costruttiva,
notevole in un periodo dell’arte pontormesca. L’aria par vibri
al passaggio delle figure sorprese dalla luce che accende carni e
stoffe; e l’atteggiamento cerimonioso della dama, il dimesso in-
cedere della vecchia velata, il timido ritrarsi sulla parete della
1 La sensitilità pittorica del Boscoli si esprime con vivezza anche maggiore nei disegni,
come possiamo vedere in questo studio d’angiolo agli Uffizi (fig. 405), eseguito per l’Arcangelo
dell’ Annunciazione del Brefotrofio di Fabriano, ove la sfaccettatura vibrante e rapida delle
stoffe mette in evidenza il diafano trasparir d’ombre e luci sul busto e sul volto. Pochi segni
oettati con impeto suggeriscono il movimento, lo slancio dell’ala.