Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 7)

dan l'impressione di un serpeggiar di nastri variopinti su fondo 
deutro. Così lo studio per la testa della Vergine, agli Uffizi, su 
carta azzurrina, con lievi tocchi di roseo, è tra i più belli esempi 
di virtuosismo presettecentesco nella evanescenza preziosa delle 
sfumature cromatiche, nel tratto lieve madreperlaceo, nella nu- 
biforme acconciatura. Un sensualismo raffinato guida la carezza 
della mano alle palpebre soffici diafane, alla curva infantile della 
fronte. È l’arte del pastello s’afferma in tutte le sue più studiate 
sottigliezze, in tutta la sapienza dei suoi belletti, delle sue ciprie, 
dei suoi profumi. 
Compiuto nel 1583 il Martirio di S. Vitale (fig. 502), compo- 
sizione affollata e confusa, dove si rimaneggiano motivi di com- 
posizioni più antiche in un gran cartoccio tutto serpeggiamenti 
e svolazzi, il Baroccio torna a compiacersi di più tranquille e stu- 
diate armonie fra luci iridescenti nell’Annunciata del Vaticano 
(fig. 503). Qui l’espressione di moto, dominante nei quadri af- 
follati del pittore, appena si accenna per la fluidità delle vesti 
dell’angelo: le due figure, in linea trasversa, son fisse nella posa 
di manichini, ricercata, convenzionale, tanto rara nelle figure 
disegnate dal Maestro quanto frequente nelle dipinte. L’acca- 
rezzata immagine dell’angelo, sospirosa e declamatoria, trova 
riscontro nella svenevole timidezza della Vergine; ma l’abilità 
pittorica dell’Urbinate si spiega nel sottile modellato del volto 
di Maria, ingenua da commedia settecentesca, nello scompiglio 
aereo della chioma dell’angelo, e soprattutto nel fondo di paese 
avvolto entro la bruma di una rosea aurora. Il sole nascente 
scherza fra i torricini e la loggia del prediletto palazzo ducale, 
e in basso, tra l’ombra, si snoda il vivo serpe di un sentiero con 
leonardesca rapidità di fuga, mentre lontano, nella nebbia, il 
fantasma di un campanile si prolunga lieve incorporeo nel roseo 
cielo. Una delicata efflorescenza di tonalità chiare e vaporose 
carezza l’occhio, di qua e di 1à dalla parete grigia che forma con- 
trasto d’ombra alle tinte fiorite del gruppo e alla visione d’au- 
rora di paese e cielo. 
La virtuosità del colore, fresco e leggiero, attenua l’uggia 
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