8. — TIZIANO ASPETTI STI
ture, e in due tipiche statuine gemelle, di Marte (fig. 242) e di Vulcano
(fig. 243), nella raccolta del dott. Strause a Vienna, incandescenti
per il martellìo di luci e d’ombre sulle asperità di un modellato ir-
regolare, scabro, tutto sfaccettature. Come i Telamoni marmorei del
camino dell’Anticollegio, o gli spettatori al rogo di San Lorenzo nel ri-
lievo di Santa Trinita, l’atletico Marte e l’agile Vulcano par che vol-
teggino tra il crepitìo delle famme. In questa visione di forma ani-
mata da lampi, sorpresa nel gioco fuggevole delle luci tra l’ombra,
Tiziano Aspetti, soggetto al dominio del manierismo toscano più di
altri veneti maestri, dimostrò come profonde fossero le sue radici
nella terra nativa. 1
1 Scolaro di Tiziano Aspetti a Pisa fu Felice Palma, nato in Massa il 12 luglio 1583,
che il 1° gennaio 1616 riceveva il compenso per gli ornati bronzei del battistero di
Pietrasanta, stimati dal Tacca e da A. Susini, nel 1627 datava le due statue bronzee
sulle acquasantiere del duomo di Pisa, e il 27 agosto del 1625 veniva seppellito in
San Francesco di Massa. Il Crocefisso in bronzo (fig. 244) della Cappella Usimbardi
in Santa Trinita di Firenze, che è la sua opera migliore, è traduzione fedele e buona
di un modello di Tiziano Aspetti del periodo giambolognesco; i busti marmorei (fig. 245)
degli Usimbardi sono esempi bastevoli a darci un’idea della maniera insignificante
di questo scultore.