348 I. — SCULTURA VENETA VERSO LA FINE DEL 500
livello le statue vittoriesche della cappella del Rosario in Santa Co-
rona a Vicenza, nè il San Giovanni Battista (fig. 275) col torso bitor-
zoluto e i lineamenti stranamente contorti, nè il San Girolamo (fig. 276)
con le forme insaccate e il volto contratto da spasimo, nè il minac-
cioso San Paolo (fig. 277), più che le statue citate vicino alle forme
tortili del Vittoria, quali si vedon riflesse nelle figure di San Zaccaria
(fig. 278) e di San Gioacchino (fig. 279) della cappella di San Giu-
seppe in duomo !, attribuite a Girolamo Albanese ?. Convien pensare
che Girolamo e altri aiuti abbiano eseguito le statue della cappella -
del Rosario su disegni o modelli di questo nobile artista, la cui fama e
rimase chiusa nella cerchia della città di Vicenza 3, tra le bianche e
moli dei palazzi palladiani. |
1 Anche la decorazione della cappella presenta i caratteri degli Albanese, e la ! :
data s’aggira verso il 1650, un ventennio circa dopo la morte di G. B. Nar
2 Secondo il BORTOLAN (Saggio cit.), aiutò G. B. nei lavori della fonte per il giar-
dino della Rotonda, compì l’altare di Sant’Antonio Abate in San Michele, ordinato 1611 — 1
da Silvia Scroffa Ferramosca a Francesco Albanese nel 1589, ed eseguì, nel 1648, -
due statue ai piedi della gradinata che conduce alla loggia di palazzo Valmarana i
in Lisiera. Scolpì il ritratto del pittore Francesco Maffei, che a sua volta lo ritrasse in aa
pittura. Di Girolamo Albanese è la statua del Redentore sulla colonna di piazza. Un -
lungo elenco di sue opere è unito a «Le lagrime di Parnaso in morte del Sig. G. firun
A., 1613 »; ma ogni traccia si è perduta di esse. Strascicò le forme del tardo Cinque- :
cento vittoriesco fin oltre la metà del 600; morì infatti nel 1660. i
3 Delle cinque statue commesse a G. B. Albanese dalla Fabbrica di S. Giorgio
Maggiore il 4 settembre 1613, non è possibile aver giusta impressione, data l’altezza
a cui sorgono.