402 IL — SCULTURA LOMBARDA VERSO LA FINE DEL ‘500
1540. 19 settembre — La regina Maria scrive da Anversa a Ferrante sl
Gonzaga di avere «retenu Leon QOirezzo (sic) pour me tirer aucunes d
effigies » e di avere convenuto con lui « de m’en faire encoires des autres Il
effigies entieres de brunze ».
1549, 12 dicembre — L’artista ha fatto ritorno a Milano. I
1549, 20 dicembre — Leone scrive al suo protettore, il vescovo Perrenot,
di attendere le casse contenenti i lavori eseguiti in Fiandra.
1550, 3 gennaio — Leone torna ad assicurare il Perrenot che «quando sa- i
ranno venuti i coffani io porò mano nelle cose di V. $. Ill.ma et se pur mi -
parerà farò ancora le due medaglie e la Mag.ma Maestà dela Reina ». 155
1550, 23 marzo — IL’artista pensa di finire la medaglia di Girolamo Per- -
renot di Champagney e d’inviare al protettore Antonio Perrenot un
cammeo da presentare a sua Maestà, « il più bello, il più artistico che
voi abbiate potuto vedere », con l’Imperatore e l’Infante nel diritto,
con l’Imperatrice nel rovescio.
2550, 20 ottobre — È desideroso di sapere se la Regina d’Ungheria sia |
stata soddisfatta delle sue medaglie. |
1550, 22 dicembre — Non avendo potuto modellare, com’era suo desi- -
derio, la statua equestre di Carlo V, modella l'Imperatore in atto e
di calpestare il Furore. Inoltre fa la statua dell’Infante.
1551 — Medaglia d’Ippolita Gonzaga, fislia di don Kerrante. i
1551 — Discorre del suo figliuolo Pompeo, « poco amorevole », che lo ha ab- y’
bandonato sotto il peso dei molti lavori, per «il suo humor d’andare pi
a Roma ». Rimetterà alla presenza del vescovo d’Arras, a cli 10 racco: ag
manda, «l’ovato che in metallo vi mando. Esso lo farà tanto diligente o
che mi avanzerà ». |
[551, gennaio — La Regina Maria, desiderando che lo scultore ritragga
in sua presenza le teste del Re dei Romani (Ferdinando d'Austria, |
fratello di Carlo V) e del Re di Boemia (Massimiliano figlio di quello),
lo chiama ad Augsbourg, ove egli giunge il 31 gennaio.
1551, 19 luglio — Fusa in bronzo a Milano la statua dell’Imperatore, si WI
accinge a fondere l’altra dell’Infante. °
I55I, 2 novembre — Ha fuso la statua di Don Filippo. i i
1553, 14 agosto — Chiede ad Antonio Perrenot de Granvelle se non sia o
del caso di caricare sopra carri e trasportare nelle Fiandre, alla corte °
cesarea, una parte delle sue opere, nello stato in cui si trovano, e cioè
la statua dell'Imperatore, quella connessa alla figura del Furore; la