464 IL. — SCULTURA LOMBARDA VERSO LA FINE DEL ’500
dell’incisione, nel taglio del metallo per i coni delle monete, se ne
andò a Roma, smanioso di assaporare il classico, poi visse nelle Fiandre,
sorpreso dall’arte fiamminga e dalla potenza veristica dei ritratti
Figg. 372-373 — Guadalupa, Monastero.
Pompeo Leoni (?): Statua di Don Dionisio principe del Portogallo e Donna Juana sua consorte.
dai Van KEijch a Quentin Matsys, dalle opere di maestri in legno,
in marmo, in metallo, uscite non da un'antica tradizione, non fog-
giate da classiche grandezze, da eroiche idealità, da penetranti inti-
mità della forma, da umanistiche tendenze, ma da una forza di
schiettezza, di sincerità di vita, dapprima quasi timida e ritrosa,
poi aperta, forte, misurata. Egli vide, certamente vide, gli esordi
di Jonghelins, che servì Filippo II e il duca d’Alba, e poi i ritratti
di ‘Tiziano, quello dell’imperatore Carlo V alla battaglia di Mihlberg,