Full text: La scultura del Cinquecento (10, Parte 3)

622 IL. — SCULTURA LOMBARDA VERSO LA FINE DEL ‘500 
tiluomo bonario, accogliente; la dama altezzosa, superba delle sue 
ricchezze. 
Tn molte altre cose, ’l'addeo Carlone, pur seguendo il Montorsoli, 
rimase inferiore alla scultura dei due busti. S’allaccia alla tradizione 
montorsoliana la Fonte del Nettuno (fig. 506) a palazzo Doria, con 
due bacini divisi in parti da mensole, il più grande con aquile, il 
minore con putti e tritoncelli al disopra del margine, tagliati mec- 
canicamente, senza che dallo schematismo risulti chiarezza stili- 
stica, bensì mancanza di vita. Le mensole sono adorne di teste nel 
bacino maggiore, di delfini nel minore; le aquile e i putti escono 
da un solo stampo; e i bacini paion mobiglia intagliata di sfarzoso 
palazzo, su cui s'erge Nettuno con i cavalli marini nel mezzo, acca- 
demica comparsa di diretta origine montorsoliana. 
'addeo fu eletto dal pubblico per fare la statua del principe 
Gio. Andrea Doria, che fu, come quella del Montorsoli, guasta e mu- 
tilata dal popolo al tempo della rivoluzione francese, e si vede nel 
chiostro di San Matteo accanto all’altra pure ridotta a un troncone, 
della quale riecheggia le forme. Così, sempre, ‘Taddeo si fa l’eco del 
Montorsoli e d’altri, abile nei fogliami, nei cartelloni, nelle masche- 
rette e in ogni « ornamento conveniente ad una polita e ben consi- 
derata architettura » (Soprani). 
A Giovanni Carlone fu socio Bernardino de Novo, e insieme i 
due scultori convennero il 24 maggio 1555 con Andrea Usodimare ed 
altri « fede-commissari del quondam Cattaneo Pinelli per il lavoro 
della costui immagine marmorea e delle relative nicchie destinate 
all’ufficio dei Padri del Comune »!. La statua di Cattaneo Pinelli, 
cavaliere di Spagna, ora nell’atrio di palazzo ‘Tursi, municipio geno- 
vese, dimostra relazioni con Taddeo Carlone e anche, per la fini 
tezza di lavoro delle superfici, condotte come a cesello, con Leone 
Leoni (fig. 507). 
Fra gli scultori di Liguria non si può dimenticare Luca Cam- 
biaso, che accanto a Gio. Battista Castello il Bergamasco eseguì, 
nella cappella Lercaro in San Lorenzo di Genova, la statua della 
Fede (fig. 508), enfatica nel gesto, ma costruita con quella semplifica- 
1 Notizia dell’Arch. di Stato a Genova pubblicata da FEDERICO ALIZERI, in 
Notizie dei professori, ecc., vol. V.
	        
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