5 — TADDEO LANDINI SI
sembri di più greve massa nella superficiale ricerca decorativa, l'Oc-
chio sia più velato e la forma del corpo men penetrata nell’interiore
vita dei muscoli e delle ossa.
A Roma, il Landini ha il suo capolavoro nella fontana delle Tar-
tarughe (figg. 763-768). Da una vasca si eleva il basamento della fonte
Fig 761 — Roma, Piazza Mattei. Taddeo Landini: Particolare della fonte suddetta.
(Fot. Anderson).
rielaborata munita ai quattro angoli da vaschette a conchiglia, cui s’appoggian
imento € delfinetti per guizzarvi dentro un filo d’acqua. Al vaso, che sorge
dalla gran base a regger la conca ornata da quattro mascheroni-
yo, fontana, appena s’appoggiano, tra un filo d’acqua e l’altro, quattro
att, Momori ragazzi, tenendo con una mano la coda del delfinetto e sospingendo
e con l’altra le tartarughe a bere nella vasca superiore. L'architettura
f Ign, oF è leggiera; i giovinetti quasi senza peso, agili, puntano un piede
sitola, Pai sulla base del vaso, l’altro sulla testa del delfinetto, e s’aggirano a
ES ruota. Portano le tartarughe a dissetarsi, e sembrano arrampicati
ge per gioco, sotto quei getti d’acqua, sopra quelle conchiglie e i vo-