942 III. — SCULTURA IN TOSCANA VERSO LA FINE DEL ’500
lasciato il suo nome è la cassetta ricchissima di fornimenti d’ar-
gento indorato, istoriata per Giovanni Bernardi di Castelbolognese,
con intagli in cristallo di rocca, alcuni mitologici, altri storici relativi
ad Alessandro il Grande, allusivi al nome del cardinale Alessandro
Farnese. La cassetta si lavorava intorno al 1540: fu commessa, a
quanto pare, dal duca di Castro, Pier Luigi Farnese, come risulta da
lettera di Claudio ‘Tolomei ad Apollonio Filareto, ove è anche la no-
tizia che Michelangelo aveva fatto tre disegni per la stessa cassetta,
i quali, veduti da Perin del Vaga, e trovatili eccellentissimi e meravi-
gliosi, ricusò di fare gli altri. Fra i disegni del Buonarroti era la com-
posizione di FPetonte « che per non sapere guidare il carro del Sole cadde
in Po, dove piangendo le sorelle sono convertite in alberi ». Ma nella
cassetta non è intagliata in cristallo di rocca la Storia di Fetonte, bensì
in bassorilievo nel coperchio lavorato dal Manno, e tutti i fornimenti
e 1 bassorilievi della cassetta sono, a quel che ci sembra, disegno di
Francesco $alviati, al Manno amicissimo (figg. 825-828). Giovan
Bernardi di Castelbolognese intagliò il Fetonte ispirandosi al disegno
di Michelangelo; ma per altra opera in cui s’incassò il suo cristallo.
Alla cassetta, ove non è d’intaglio l’istoria, il Bernardi lavorava nel
febbraio del 1540, e aveva fatto di molta opera, come dice Annibal
Caro in una lettera a Giovanni Cesari, nella raccolta del ‘Tomitano.
Questa notizia ci serve a datare all’incirca la famosa cassetta, ove
sono le armi del Cardinale, e i gigli farnesiani nelle cornici, fatta ese-
guire «a Manno orefice fiorentino, che... diede a fare a Giovanni
tutti i vani dei cristalli, i quali gli condusse tutti pieni di storie,
dei marmi di mezzo rilievo; e fece le figure d’argento e gli orna-
menti tondi con tanta diligenza, che non fu mai fatta altra opera
con tanta e simile perfezione 1». Sopra piedi foggiati a mo’ di lira, tra
i quali, negli angoli, si chiudono alate sfingi con le braccia conserte,
poggia la cassetta magnifica, adorna su ogni faccia dei cristalli incisi
dal Bernardi, incorniciati variamente tra Amori e fiori e frutta, divisi
per mezzo di pilastrini terminati da figure muliebri sotto le volute dei
capitelli, che le ghirlande riuniscono a festa. Altre corone di frutta uni-
scono gli archi spezzati del coperchio, retti da genietti che s’annidan
1Cfr. Vasarr, Le Vite, ed. Sansoni, VII, ro, 42; V, 373; ROoNcHINI, Manno ore-
fice fiorentino, in Atti e memorie delle RR. Deputazioni di Storia Patria per le provincie
modenesi e parmensi, vol. VII, 1874; CLAUDIO ToLomEI, Lettere.