Full text: Architettura del Cinquecento (11, Parte 1)

i I. — ARCHITETTURA DEL CINQUECENTO 
piano, con finestre imitate dalle altre aperte nel basamento di pa- 
lazzo Riario, con le rosette stesse ai triangoli mistilinei, con l’aggiunta 
del cappello simile a quelli delle finestre del primo piano in tale edi- 
ficio. Come in esso, ogni finestra sta fra lesene, qui ridotte al minimo; 
e così dicasi dell’ultimo piano della casetta, dove riecheggiano le 
finestrine aperte nel chiostro del cortile di palazzo Riario, in alto. 
Nell’insieme, le vestimenta del cardinale Riario sembran ridotte per 
un chierichetto, con timida grazia. 
Elementi comuni al palazzo della Cancelleria e al palazzetto 
Tursi riappaiono nella casa del sec. XV in piazza della Rotonda, lo- 
canda del Sole (fig. 82), ove abitò Ludovico Ariosto venuto da Fer- 
rara. Così pure si trovano nel palazzo del Cardinale Adriano da 
Corneto 1 a Scossacavalli. 
La facciata del palazzo del Cardinal di Corneto (figg. 83-84), 
con alto basamento, come nella Cancelleria, proprio di palazzo che 
non sia del tutto staccato dal tipo di castello, ha nel primo piano 
le finestre tra due lesene come nel palazzo suddetto, e, similmente, 
nel piano superiore, le finestre rettangolari, come in esso sovrapposte 
da aperture centinate, e fiancheggiate da due bassi pilastri con capi- 
telli corinzi. Tanta somiglianza nell’esterno non si ritrova nel cortile, 
che {u eseguito da altro architetto. 11 Cardinal di Corneto nel 1517 
fuggì dal palazzo, che donò alla corona d’Inghilterra. Il Vasari an- 
notò nella seconda edizione, molto più fornita di ragguagli sull’ar- 
chitetto che non la prima, come il palazzo fosse disegnato da Bra- 
mante, ma tanto è il divario tra facciata e cortile da far pensare 
che altri abbia continuata la costruzione. ‘Tale finezza rivela il con- 
tinuatore nella ripartizione musicale degli spazi, da farci chiedere 
se, morto Bramante, Raffaello non abbia posto termine alla opera 
del maestro, purificandola, traendola dai cristalli di quarzo, esal- 
tandola. 
Attribuito a Bramante è anche il palazzo Fieschi (fig. 85), co- 
struito nel 1505 dal Conte Urbano Fieschi, ampliato dal Cardinale 
Niccolò Fieschi, con impronte bramantesche, dovute a un seguace, 
forse all’impresario di fabbriche Giuliano Leno. Anche Le Tarouilly 
1 I documenti raccolti da Girolamo Amati, per il libro di Pietro PerIcoLI, 
L’Ospedale di Santa Maria della Consolazione in Roma, ivi, tip. Galeati, 1879, nel 
quale è una prima notizia della fabbrica del Card. Adriano, vanno posti in quarantena. 
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