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prannome di Ruinante, e un umanista, Andrea Guarna di Salerno,
gli indirizzò una satira per colpire la sua smania insaziabile di di-
sfare e ricostruire !. Iniziata la demolizione del tempio medievale,
essa fu continuata, senza che nulla fosse rispettato, neppure le opere
sacre per il genio di Giotto.
Mentre Bramante iniziava il nuovo San Pietro, Giulio II venne
meno. Presto lo seguì l’architetto, la cui fama resta, oltre che nelle
opere, nei numerosi disegni. E resta nel giudizio di Michelangelo,
che. ricordando in una lettera a Bartolomeo Ammannati l’inizio
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Fig. 90 — Caradosso: Medaglia onoraria con la figura di Giulio II nel diritto, con il progetto
bramantesco per il San Pietro nel rovescio.
1 Nel dialogo Simia, stampato l’anno 1517 (una copia è nella biblioteca di Vienna),
il Guarna rappresenta Bramante dopo morte bussare alla porta del cielo; San Pietro
lo riceve, e gli domanda: « Perché hai demolito il mio famoso tempio che con la forza
sola della sua antichità richiamava a Dio l’anima del peccatore ? Veramente, risponde
Bramante, la colpa è di Giulio II. Io l’ho consigliato così per alleggerire la borsa di
Giulio che stava per iscoppiare, ed era brutto vedere tant’oro fermo in un luogo solo.
Non per nulla, gli antichi fecero a disco le monete; così le fecero perché potessero
correre. Ma non sono del tutto riescito nel mio intento, perché Giulio spese per la
demolizione, non per la ricostruzione, cui dedicò soltanto il ricavato delle indulgenze
e de’ confessionali... Ed ora, se mi vuoi, ecco le mie condizioni: voglio prima di tutto
costruire una strada dalla terra al paradiso molto più larga e più dolce di declivio
che non sia questa che è tanto difficile: voglio far sì che i vecchioni e i deboli pos-
sano salirvi a cavallo. E poi butterò giù codesto paradiso, e ne farò un nuovo con
abitazioni più grandi e più belle, più degne dei beati. Se queste condizioni ti piac-
ciono, bene; se no, prendo la strada che mena a Plutone... > San Pietro non accetta
i patti, perché sa che ai vecchi piace poco di mutar casa; e l’architetto pensa allora
di offrire i suoi servigi a Plutone per costruire un nuovo inferno, demolendo il vec-
chio consunto dalle fiamme; ma San Pietro lo condanna ad aspettare alla porta del
Paradiso il compimento della nuova basilica a lui dedicata in terra. (Questa satira
fu pubblicata da L. VENTURI, nella Rivista Europea).