Full text: Architettura del Cinquecento (11, Parte 1)

fo i. = ARCHITRITURA DEL CINQUECENTO 
della grande fabbrica, così scrisse: «1 non sì può negare che Bra; 
mante non fussi valente nell’architettura, quanto ogni altro che sia 
stato dagli antichi in qua. Lui pose la prima pietra di San Pietro 
non piena di confusione, ma chiara, e schietta, e luminosa, et isolata 
attorno, in modo che non noceva a cosa alcuna del palazzo; e fu 
tenuta cosa bella, come ancora è manifesto; in modo che chiunque 
si è discostato da detto ordine di Bramante, come ha fatto il San- 
gallo, si è discostato dalla verità ». Discostarsi da Bramante era 
dunque per Michelangelo discostarsi da verità. ‘Tutto il Rinascimento 
significa l’unificazione delle attività umane: arte significa scienza, 
arte significa verità. Da quando a Firenze, per mezzo della prospet- 
tiva, si volle dare stigma scientifico all’arte della pittura, e il pen- 
siero greco fu rivissuto per l’intima unità della costruzione, dove 
contenuto e forma inscindibili sgorgavano come da una profonda 
naturale sorgente di vita, da allora l’Italia s’accorse che nulla più 
dell’architettura parla allo spirito umano purificato dall’acciden- 
tale realtà, e, per architettura, intese il supremo sforzo del genio, 
l’allontanarsi dal fatto singolo, la conquista dell’universale. Con 
l’idea del nuovo San Pietro, Bramante seppe dare all’Italia quella 
prima pietra «chiara, schietta e luminosa », che purificò l’architet- 
tura dall’ornato, l’immerse nella costruzione, e la costruzione, libe- 
rata dalle contingenze della pratica, trasformò in pura creazione di 
logica fantasia. 
1 mirabili disegni di Bramante suggerirono a Raffaello lo sfondo 
della Scuola d’Atene nella Stanza della Segnatura in Vaticano. Il 
concittadino di Bramante dette vita all’idea bramantesca, creando 
l’ambiente dove i rappresentanti delle arti liberali, di tutti i tempi 
e di tutti i popoli, quanti antichi e moderni ornarono il genio umano, 
convengono nell’Areopago. Sopra gli enormi piloni giran le arcate 
trionfali; nelle nicchie dominano Apollo, Minerva e altre divinità 
dell’Olimpo; la basilica di San Pietro diviene il fòro dei maestri del 
sapere; la pittura di Raffaello, fattasi monumentale, ricostruisce 
idealmente, dà corpo all’idea dell’architetto. La grandezza dei padri 
delle arti trova il suo natural complemento nella grandezza dello 
spazio composto come dalla squadra e dal compasso di Bramante: 
è una rispondenza di ritmi tra le figure solenni disposte a semicerchio 
e la fuga d’arcate, tra la folla dei filosofi che forma corteo d’onore 
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