2. — DONATO BRAMANTE TIT
* “a a Platone, in figura di Leonardo da Vinci, e ad Aristotile, e 1 pilastri
marmorei sfuggenti in prospettiva, tra i gruppi, che s’addensano e
si curvano da ogni parte, e la grave massa degli arconi. Tutti i ricorsi
di linee e di curve dei disegni di Bramante sono tra le figure di Raf-
faello, mosse a onde per formare un musicale concerto solenne. La
è architettura greca, che dalle proporzioni degli efebi aveva tratto
beltà, solo può evocarsi a riscontro di quell’accordo d’uomini e di
marmi che diceva alla terra, nei giorni di Giulio II, la solennità del
Rinascimento, il trionfo delle arti liberali, i fasti del pensiero unrano.
“a Raffaello, avvinto da affetto e riconoscenza a Bramante, lasciò
| nella Scuola d’Atene la rappresentazione dei sogni dell’architetto,
come monumento a lui che 1à, chino a terra, gira l’aperto compasso
sulla lavagna, fra l’attenzione dei trepidanti discepoli.
i Là insegnava Donato Bramante, figurato da Raffaello novello
- Fuclide, nel coro dei genî, nel tempio della sua gloria.
Mentre Bramante s’applicava allo studio della ricostruzione di
‘0 GE Reno, San Pietro, dava ordine ad analoghe chiese, a quella dei Ss. Celso
sale. Con e Giuliano in Banchi (figg. 91-92), completamente rinnovata nel
[tal anella Settecento, che ebbe la pianta affine all’altra di $. Pietro, alla chiesa
reliite di $S. Biagio della Pagnotta (figg. 93-94), con tre absidi, inclusa nel
palazzo di Giustizia o dei ‘Tribunali, il quale dalla chiesa, « tempio
- corintio non finito, cosa molto rara » (Vasari), fu anche detto « Pa-
lazzo de Santo Biasio de la _Pagnotta». La chiesa che usciva sul
Tevere (fig. 95), con la crociera e l’abside, fuori dal rettangolo del
Vaticano. Il palazzo, è inscritta in un circolo con tre bracci absidati per formare
sca, creando la croce, compresa, come nella pianta di San Pietro, entro un qua-
tti i tempi drato da cui sporgon le absidi; ma il braccio anteriore incluso nel
mano palazzo si prolunga con due cappelle a nicchia circolare per ogni
srcate lato, come in $. Maria della Pace il braccio anteriore aggiunto alla
io divinità pianta ottagonale.
astri. del 1i palazzo di Giustizia, o dei ‘Tribunali, fu un’altra opera di-
cbragisce visata da Giulio II per mezzo del suo architetto. Drizzata la via
pa pali Giulia, Bramante ideò e gettò le fondamenta del Palazzo (figg. 96-
ma dell 97). Il Vasari così ne scrisse: « Bramante diede principio al palazzo
i ato: ch'a San Biagio sul Tevere si vede, nel quale è ancora un tempio
pa ehi corintio non finito, cosa molto rara, ed il resto di opera rustica bel-
PAGE lissimo: che è stato gran danno che una sì onorata ed utile e magnifica