Full text: Architettura del Cinquecento (11, Parte 1)

144 T. — ARCHITETTURA DEL CINQUECENTO 
e la chiesa di Santo Spirito; ma l’effetto di suntuosità un po’ greve 
del vestibolo fiorentino, si muta in effetto di grazia armoniosa a 
omar, di levità pittorica, di chiarore. Tarchiata è la porta rettan- 
golare del Cronaca, mentre è tutta articolato slancio l’altra del San- 
sovino, il cui timpano sottile sale a raggiunger col vertice la cornice 
inferiore. della trabeazione. A tale slancio risponde la volta profonda, 
più stretta che quella del Cronaca, e perciò più ricca d’effetto pit- 
torico. Il grande oculo del Cronaca, qui tronco da un’orizzontale nel 
basso, apre nel lunettone di fondo un fantastico ventaglio di luce, 
che si propaga in gradazioni leggere entro la profondità della volta. 
È la luce, dalle finestre aperte nelle navi laterali, si diffonde per l’ora- 
torio, dà trasparenze alle colonne marmoree, infonde a tutta l’archi- 
tettura, nonostante la massività della trabeazione e la robustezza 
delle colonne sul breve piedistallo, un’apparenza di leggerezza ariosa, 
di serico chiarore. Nulla, per il Sansovino, deve turbare la continuità 
delle superfici preziose: ai massicci lacunari del vestibolo di Santo 
Spirito, egli sostituisce un semplice ornato geometrico a tasselli 
marmorei, disposto con rara parsimonia, come ornamento policromo 
tessuto in una zona di raso. Il gusto raffinato di Andrea è in questo 
accento di colore così sobrio e sottile, che lascia alla volta tutta la 
sua espressione di slancio aereo. 
L’opera del Sansovino in Portogallo andò certamente distrutta 
o trasformata; non si riconosce più «il bellissimo palazzo con quat- 
tro torri ed altri molti edifizi », di cui parlò il Vasari. Si volle vederlo 
in un palazzo a Praca do Comeérico, distrutto nel 1755; altri lo iden- 
tificò astrattamente nel castello di Alvito a Alemtejo, ma fu con- 
traddetto ragionevolmente; e infine G. Hayda Huntley si trattiene 
a considerare la villa di Bacalhoa em Azeitao, che ha logge del nostro 
Rinascimento, ma come per riflesso di esempi italiani, così che le 
forme rinascimentali si adattano a un corpo esotico, a una costru. 
zione che nulla ha di nostro. 
Sembrano invece bene attribuite per il Battelli ad Andrea la 
cappella di Sant'Antonio da Castanheira, e la Porta Speciosa della 
Cattedrale di Coimbra (fig. 123), dove il Sansovino dette buona parte 
alla decorazione nell’architettura. La cappella di Sant'Antonio fu 
eretta dal re Don Giovanni Il, che, caduto gravemente infermo per 
la morte del figlio Alfonso precipitato di sella lungo le rive del Tago,
	        
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