Full text: Architettura del Cinquecento (11, Parte 1)

196 TL. = ARCHITETTURA DEL CINQUECENTO o 
detto alla Palladio, ricordano quelle di Bramante nel coro di Santa 
Maria del Popolo e nella Sala Regia ». Certo è che la cupola ada- 
mantina (figg. 167-170) si eleva sugli archi tirati come su lamine 
d’argento puro; s’innalza, s’aggira nel cavo ombroso, e a cerchi 
inoltra nella luce, verso le stelle. Nell’anello inferiore della lanterna, 
Fig. 168 — Roma, Sant’Eligio degli Orefici. 
Veduta della cupola all’interno. 
(Archivio fot. nazionale). 
a beicatratteri si lecce: TV SITDERA PANDE + ASTRA 
DEVS. NOS TRMPLA DAMVS. 
La costruzione così nitida, così eletta e luminosa, ci mostra 
Raffaello, nella sua prima opera, pur con tante bramantesche riso- 
nanze, maestro nell’architettura. Mentre Bramante dava corpo ai 
suoi monumentali edifici, Raffaello pareva volerli illustrare nella 
Scuola d’Atene (fig. 171), ove Bramante stesso, supposto malamente 
disegnatore del fondo architettonico (fig. 172), è figurato novello Eu- 
clide. In essa è la rassegna degli eroi del Sapere, non la simmetrica 
sfilata peruginesca, ma un’accolta di figure ordinata nello spazio,
	        
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