248 I. — ARCHITETTURA DEL CINQUECENTO
oggi s’attribuisce la facciata a graffito che ancor si vede a Roma,
nel vicolo del Campanile, decorazione che si coordina così all’archi-
tettura da far pensare che Polidoro stesso abbia costrutto l’edificio.
Dal terzo piano delle Logge Vaticane si accede alla stufetta del
Cardinal Bibbiena (figg. 220-221), piccolo vano quadrato di metri 2,52
di lato, coperto da una volticella a crociera, imitazione della Domus
Aureu. Nella parete a oriente s’apre la porta che introduce nella
stufetta:; in quella di fronte, a occidente, la finestrina che guarda
verso il cortile dei Pappagalli.
Nella parete a settentrione e in quella dirimpetto a mezzogiorno
s’incava una nicchia già adorna di una statuetta; e, sotto ogni nicchia,
tra cornucopi, si protende un mascherone bacchico destinato a get-
tare dall’aperta bocca acqua nella vasca da bagno sottostante. ‘Tale
la stufetta del Cardinal Bibbiena, che Raffaello costruì, trasportando
idealmente, in Vaticano, una delle stanzette scoperte fra le rovine
delle terme di Tito, e facendola decorare da Giovanni da Udine, che,
insieme con Raffaello, visitò quelle Terme, «ricoperte tutte », dice
il Vasari, «e piene di grotteschine figure piccole ». Invano cerche-
remmo nell’arte nostra un monumento che meglio di questo possa
esprimere quell’atmosfera di entusiasmo culturale per l’antichità,
avvivato da raffinata sensibilità edonistica e da sorridente scetti-
cismo per ogni valore etico e religioso » 1.
Infine, l’opera architettonica celebrata di Raffaello è la villa
Madama, costruita per il cardinale Giulio de’ Medici, che fu poi
Clemente VII (figg. 222-236). Di essa scriveva il 13 agosto 1522
Baldassar Castiglione a Francesco Maria duca d’Urbino: « Illu-
strissimo et Excellentissimo signore e Padrone mio: in questo punto
ho ricevuto una di V. Ex.za del 3 presente nella quale la mi ricerca
che io voglia scrivergli qualche cosa di nuovo, e mandarli la lettera
di Raffaello, bona mem., dove egli descrive la casa, che fa edifi-
care monsignore R.mo De Medici: questa io non la mando perché
non ho copia alcuna qui, perché mi restò a Mantova con molte altre
cose mie: ma a questi dì si è partito di qua D. Ieronimo fratello cu-
gino del prefato Raffaello; il quale stimo che abbia copia di essa
lettera. È V. Exza potrà da lui essere satisfatto: perché è partito
1 DE VITO BATTAGLIA S., La stufetia del cardinal Bibbiena in L’Arte.