Full text: Architettura del Cinquecento (11, Parte 1)

250 I. — ARCHITETTURA DEL CINQUECENTO i 
asta volta per l'Urbinate. Cè un disegno riconosciuto di Raf- 
faello stesso, lo schema generale della villa, che Sebastiano Serlio 
così descrisse nel libro III, a pag. 148: « Fuori di Roma poco discosto 
a Monte Mario, è un bellissimo sito con tutte quelle parti, che ad 
un luogo di piacere si ricerca: le qual parti singolari io tacerò più 
tosto, che dirne poco, ma solamente lo tratterò, e dimostrerò una 
loggia con la sua faccia ordinata dal divino Raphaello da Urbino: 
benchè egli fece appartamenti, e dette principio grande ad altre 
cose. Questa parte si chiama cortile bench’ella sia quadrata; non- 
dimeno egli haveva ordinato il detto cortile in rotondità, per quanto 
in parte dinotano i fondamenti, il vestibolo notato A e li due luoghi 
B et È non stanno così; ma per accompagnare la pianta io gli ho 
così posti in corrispondentia: perchè la parte C finisce in un monte, 
sì come ancho la parte de la loggia segnata È, ma ne l’altro capo 
della loggia notata F non vi è il mezzo circolo, e questo fu per non 
diminuire alcuni appartamenti; ma io per accompagnarla ce l’ho 
posto. L'ordine di questa loggia è bellissimo, il cielo de la quale è 
variato concordantemente: perciochè la parte di mezzo è a tribuna 
tonda, e le due da le bande sono a crociera: nel qual cielo, et anche 
ne i parieti Giovan da Udene raro, anzi unico a tempi nostri, si eser- 
citò molto nel far conoscere l’ingegno suo sì ne le opere di stucco, 
come ne le grottesche colorite, et in diversi animali et altre biz- 
zarrie, che fra la bella et bene intesa architettura e gli ornamenti 
di stucco, e di pittura, e le statue antiche che vi sono, questa log- 
gia si può adimandare bellissima. È perché dove non è il semicir- 
colo corrispondente a l’altro, l’architetto non volse mancarvi di 
ornamento, fece che’l suo degno allievo Giulio Romano dipinse in 
quella faccia il gran Poliphemo con molti satiri intorno, pittura 
veramente molto bella: e tutte quest’opere le fece fare il cardinal 
de’ Medici. Non porrò ne i scritti la misura di questa loggia, basti 
solamente la inventione a l’architetto: benchè tutte le cose sono 
proportionate a le proprie, e la seguente figura dinota il diritto, e 
la faccia di essa loggia: ma non vi sono quei nicchi da le bande, li 
quali vi ha posti per ornamento ». 
Abbiam riprodotto la descrizione del Serlio, che era tanto più 
vicino di noi alla grand’opera compiuta da Raffaello. Altrettanto 
entusiasta fu il Vasari, che attribuì a Giulio Romano anche opere
	        
Waiting...

Note to user

Dear user,

In response to current developments in the web technology used by the Goobi viewer, the software no longer supports your browser.

Please use one of the following browsers to display this page correctly.

Thank you.