Full text: Architettura del Cinquecento (11, Parte 1)

5. — ALLIEVI DI RAFFAELLO: GIULIO ROMANO 325 
Basilica del Santo a Padova, opera del Sanmicheli, più tarda. Par 
esca, il sarcofago, da una fucina, battuto da un gigante a colpi di 
martello, e le cinghie metalliche, che ne legano e stringono in una 
morsa le nude cornici, sembran chiudere l’avello per l'eternità. Giulio 
Romano, come già nell’atrio del palazzo ducale di Mantova, qui si 
presenta con la ferrea natura del Sanmicheli. 
Fio 204 — Sabbioneta, Palazzo del Duca Vespasiano Gonzaga. 
Vespasiano Gonzaga: Particolare del Palazzo suddetto. 
(Fot. Croci). 
Le costruzioni di Giulio Romano trovarono, come le sue pit- 
ture, eco tutt’attorno a Mantova, e i suoi edifici furono esemplari. 
Gian Battista da Covo capomastro, Rinaldo Mantovano, Girolamo 
da Pontremoli, Benedetto Pagni da Pescia, Agostino de Mozanega, 
Anselmo de Ganis, Luca da Faenza detto il Figurino, Fermo da 
Caravaggio, interpreti delle sue invenzioni, ne diffusero le forme 
per molte strade. Dai palazzi dei municipî mantovani, come 
quello di Commessagio nell'Emilia, sino a Sabbioneta nel palazzo 
municipale (fig. 292), in alcune case con porticato, di fronte 
alla chiesa, di fianco al palazzo suddetto, e sulla piazza, si possono 
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