Full text: Architettura del Cinquecento (11, Parte 1)

470 I. — ARCHITETTURA DEL CINQUECENTO 
1496, 17 febbraio — Fa il modello del soffitto della nuova sala del Gran 
Consiglio in palazzo Vecchio, e gliene è allogato il lavoro, insieme con 
altri artisti. 
1496, maggio — Con il Cronaca, è capomaestro della nuova sala del 
Gran Consiglio. 
1496 — Lavora i giardini della chiesa di Santa Maria del Fiore. 
1497, 8 maggio — I priori della repubblica fiorentina «... visa per expe- 
rientiam, integritate, fidelitate, suffisentia et optima servitute An- 
tonio Francisci de Sanghallo », eletto capomaestro ai lavori della nuova 
sala di Palazzo Vecchio e delle fortificazioni di Firenzuola e di Poggio 
Imperiale, lo eleggono nuovamente in quella carica. 
1497, 19 maggio — Fa i modelli per il cavalletto e il palco della sala 
nuova. 
1497, 14 novembre — È mandato dalla Balìa a rivedere la fortezza di Brolio. 
1497 — I monaci della Badia di Firenze vendono ai due fratelli da San- 
gallo altro terreno, per 25 ducati. 
1498, 13 gennaio — Gli operai del Palazzo della Signoria incaricano 
Antonio di finire il palco della Sala nuova, di farvi due porte segrete 
e di restaurare l’altare. 
1498, 28 maggio — Ad Antonio e a Baccio d’Agnolo viene allogato 
l’ornamento e il lavoro di legname per la cappella di Palazzo Vecchio 
e l’altare della Sala nuova. 
1498 — Denunzia agli uffici del Catasto di Giuliano e Antonio, fratelli, 
figli di Francesco di Bartolo, legnaioli del popolo di San Pier Maggiore. 
Dichiarano di avere ivi una casa, cominciata a murare, e che in parte 
abitano, comprata dai frati di Cestello; e di aver anche a pigione una 
mezza bottega dove esercitano l’arte del legnaiolo, nel popolo di San 
Michele Visdomini. 
1499, ottobre — Antonio va a Nepi per lavori in quel castello. 
1504 — È a Firenze, tra i maestri chiamati a giudicare del luogo più con- 
veniente per la collocazione del David di Michelangiolo. 
1504, 28 marzo — La Balìa di' Firenze lo manda a provvedere alla for- 
tezza disegnata per Castrocaro. 
1504, 30 aprile — Gli è commesso, insieme con il Cronaca, Baccio di 
Agnolo e Bernardo della Cecca, di trasportare in piazza il Davide di 
Michelangiolo.
	        
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