Full text: Architettura del Cinquecento (11, Parte 1)

524 1. = ARCHITETTURA DEL CINQUECENTO 
comporre, nella serrata aderenza di tutti gli elementi al blocco ri- 
quadrato, base della cupola ampia e bassa, quale appare da antiche 
incisioni (fig. 474), avanti la deformazione del concetto originale 
portata da Jacopo del Duca con lo slancio della sua cupola (fig. 475). 
Quattro coppie di lesene binate, due ai lati della porta, due sugli 
angoli, tripartiscono le facciate (fig. 476); nello spazio mediano, 
più ampio, s’apre l’agile portale entro un’arcata disegnata appena; 
nei due minori, laterali, s’affondan nicchiette di nitidissimo taglio; 
un alto zoccolo forma base alle lesene reggenti una trabeazione nuda; 
Fig. 474 — Roma, Piazza del Foro Traiano. A. da Sangallo il G.: Santa Maria di Loreto. 
(Dall’incisione del Falda, in « Vestigia delle antichità di Roma »). 
e una tenue cornice, che parte dall’arco della porta e passa sotto 
le lesene, cinge sottilmente l’edificio, accennando a quella conti- 
nuità di legamenti che è tratto necessario di ogni costruzione del 
Sangallo. 
L’accenno è ancor timido, e timide son tutte le cornici che 
cingono le facciate, lisce, uniformi, variate appena dall’ombra delle 
due nicchie. È un’arte signorile, sobria, schiva dall’ornato: anche 
le foglie d’acqua dei capitelli, semplici, senza nervature, si stringono 
al fusto, quasi nascondendo coi lembi arrotolati le timide volute 
ioniche: ogni rilievo s’attenua. disegnato appena sulle facce del 
grande cubo tronco, che Sangallo il Giovane ha ideato per la sua 
cupola bassa, schiacciata. Bellissimo è lo zoccolo, con la fine tessi- 
tura di mattoni, e la catena di bugnato che lo serra agli angoli.
	        
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