Full text: Architettura del Cinquecento (11, Parte 1)

O. LS NTONIO DA SANGALLO IL GIOVANE E 1 SUOI SEGUACI 527 
tagonale fortezza di Civitavecchia (figg. 481-483), iniziata nel 1513, 
dove il genio del maestro fiorentino si rivela, tanto nella innovazione 
difensiva dei fianchi duplicati, quanto nel largo movimento delle 
masse e nella forbita lucentezza delle superfici come di flessibile 
acciaio. Avanzano sulla riva i baluardi e il mastio poligonale, come 
speroni metallici, e una cintura che li attornia, separando la parte 
Fig. 481 — Civitavecchia. A. da Sangallo il G.: La fortezza veduta dal mare. 
(Fot. Alinari). 
cilindrica del baluardo dalla conica, par ne trattenga l’espansione 
fra tese corde d’acciaio. Così levigate sono le superfici, così terse e 
tornite, da diventare lucenti, e la cornice che cinge l’intera mole 
ha sottigliezza di serico nastro. Il fiorentino raffinato si rivela in 
questo nitore, come nell’acutezza cristallina degli spigoli e nel dia- 
dema di gigli farnesiani e di mensole che corona 1l mastio possente, 
nello scudo che s’aggrappa con vitalità fantastica a uno spigolo per 
mezzo dei nastri a spira ritorti dal vento. 
1 Disegni agli Uffizi. Nel verso del foglio è la scritta: « Faciata di Gradoli e palazzo 
’ di Roma di Farnese ».
	        
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