O è NTONIO DA SANGALLO 11, GIOVANE E 1 SUOI SEGUACI 535
Il nitore di superfici distese, la parsimonia d’aggetti, la chiara
semplificazione toscana delle primitive opere di Antonio da San-
gallo il Giovane, si mantengono nel palazzo Farnese di Gradoli:
(fig. 484), chiuso tra poderose scarpate e contrafforti della vecchia
rocca, euritmico di proporzioni, squisito nella elegante semplicità
dello schema. Brevi fra tenui cornici, le finestte architravate del primo
Fig. 486 — Capodimonte Farnese. A. da Sangallo il G.: Palazzo Farnese.
(Pot LUCE
piano paion impicciolirsi, timide, giungendo solo a metà della
parete scandita da finestrelle rettangolari più larghe che alte, pun-
teggiatura d’ombra, ora interrotta, sopra ogni finestra; anche più
ampio è l’intervallo tra finestra e cornice di limite al pianterreno,
dove la porta s’apre ad arco, cinta, con rustica grazia, da bugne d’al-
terna grandezza, come da una frangia pesante. All’ultimo piano
è breve la distanza tra finestra e cornicione, così che s’addensan
1 Bellissimo, nella sua elegante quadrata robustezza, il campanile della chiesa
di Gradoli, prossima al palazzo Farnese, e certo opera del Sangallo (fig. 485),