O. ANTONIO DA SANGALLO IL GIOVANE E I SUOI SEGUACI 543
più bello, più complicato e più ricco di quello della sala del Conci-
storo in Vaticano. I??opera, finita più tardi, è realmente d??effetto
fantastico, regale 1, Entro cassettoni poco profondi, rivestiti d??un
fitto tessuto d??ornati, s??aprono grandi rose come formate di serici
nastri, da cui s??irradiano, verso gli angoli del lacunare, le ghiande
roveresche, che al centro del soffitto sespandono dai rami di una
Fis. 403 ?? Montefiascone, Fortezza. A. da Sangallo il G.: Particolare dell??interno.
(Fot. Croci).
quercia. Croci greche foggiate di petali serici sboccian da cespi d??a-
canto nei quadratini tra le zone divisorie dei cassettoni, e tutto si
copre come di serica coltre, di parato sacerdotale superbo, splen-
dente di lustrini, trapunto da mano maestra, tra il riso di un
morbido azzurro e il fulgore dell??oro. 2
1 Sui disegni del Sangallo il magnifico soffitto fu scolpito dal fiorentino Giovanni
detto il Panzera. ; E
® Nel convento annesso a Santa Maria della Quercia è un ampio refettorio ini-
ziato dal Sangallo nel 1519, e compiuto più tardi da maestro Battista di Giuliano da
Cortona (v. CESARE PINnzI, 1] principali monumenti di Viterbo). Un rapido schizzo a
penna, agli Uffizi, porta la scritta: « Refettorio per la Madonna della Quercia >. L??im-
Dronta del Sangallo si riconosce anche nella salda mole del campanile quadrato.