Full text: Architettura del Cinquecento (11, Parte 1)

575 I. — ARCHITETTURA DEL CINQUECENTO 
secondo piano, le frange di dentelli ridenti al trillo del sole tra l’ombra 
che cade dalle mensole del cornicione sporgente. 
All’interno, nella sua piccolezza, il cortile (figg. 526-527) sembra 
un tempietto. Lo stile architettonico del Sangallo vi si rispecchia 
nella sua mirabile unità plastica. Colonne alveolate s’abbinano agli 
angoli del cortile e fiancheggiano l’arcata mediana d’ogni parete, 
sorreggendo la maestosa trabeazione dorica, con triglifi tra metope 
adorne di gigli e d’ermellini stilizzati, insegne gentilizie di ‘Thomas 
Le Roy. Questa ferma cintura lega colonna a colonna su tutti i lati 
del cortile, e un nuovo legamento stringe fra loro i collarini di esse. 
Stupenda è la soluzione d’angolo: i plinti delle mezze colonne si 
incontrano ad angolo retto, formando zig zag, le basi curvilinee 
s’aggiogano, e, sotto gli abachi sporgenti a punta di freccia, i capitelli 
son cinti da triplice anello di cornice. Un pozzo si nasconde a sinistra, 
entro un'edicola classica (fig. 528); e, sopra il pianoterra chiuso da 
muro, le aperte logge della facciata prospiciente alla piazzetta di 
San Pantaleo s’innalzano verso il sole con grazia leggiera (fig. 529- 
331), coronate in alto dal cornicione possente (fig. 532-533). 
All’interno del portico (figg. 534-535), i pilastri sostituiscono le 
colonne: nelle lunette delle pareti minori s’incavano tondi emisfe- 
rici quali coppe di terso cristallo, mentre le lunette della parete 
più lunga, incavate a quarto di sfera, s’affondano nel vivo della pietra 
con adamantino nitore. Da questo portico si comunica col portale 
d’ingresso su via dell’Aquila, mediante un androne con volta a la- 
cunari tra fasce tagliate in spessore, e, sulle pareti, tra pilastri do- 
rici dal gonfio capitello, auliche nicchie entro rettangoli affondati 
per doppio grado. Sopra la porta si tende una lunetta larga e bassa, 
a base piana, addentrata di un grado nello spessore della pietra. 
Così limpido è lo schema architettonico, così mirabilmente armonioso 
e organico, che il minuscolo androne ne deriva illusoria grandezza. 
Cortile, vestibolo, sottoportico, scala (fig. 536), anche il pianerottolo 
della scala con la splendente coppa alabastrina della cupoletta e 
le terse mirabili nicchie (fig. 537), ci presentano, forse più chiara- 
mente che altre opere di vasta mole, la perfetta visione plastica del 
Sangallo, che definisce limpidi i volumi scavando nel vivo della 
pietra, staccandone a gradi netti i rilievi, legando membro a membro 
in unità salda, inscindibile.
	        
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