9. — ANTONIO DA SANGALLO IL GIOVANE E I SUOI SEGUACI 683
Molti sono i seguaci immediati di Antonio da Sangallo il Gio-
vane, anzi i suoi collaboratori, che il Vasari indicò come setta san-
gallesca. A lui servirono traducendo in disegni e in modelli i suoi
divisamenti, dirigendo i lavori da lui intrapresi. Diamo i brevi re-
gesti degli architetti da Sangallo, e ricordiamo che, sempre nella
cerchia di Antonio il Giovane, lavorarono Nanni di Baccio Bigio,
- il Labaco, il Baronino, il Mangone, il De Rocchi, il Rosselli, Nanni
Unghero.
BASTIANO DA S$SANGALLO, DETTO ARISTOTILE
1481 — Nasce dal sarto Lorenzo d’Antonio e da Maddalena, sorella di
Giuliano e Antonio da Sangallo il Vecchio.
1535 — Sotto questa data, il suo nome si legge fra i soci dell’Accademia
di San Luca.
1543 — Ritorna per la seconda volta a Roma, e collabora con Antonio
da Sangallo il Giovane.
1545, 4 agosto — Stima lavori eseguiti per la Camera Apostolica.
1550, 2I marzo — Fa testamento.
I55I, 3I maggio — Muore.
' FRANCESCO DA SANGALLO, DETTO IL MARGOTTA
1494, 1° marzo — Nasce da Giuliano Lamberti a Firenze.
1506 — Accompagna a Roma suo padre Giuliano, architetto papale.
1528-1530 — È capomastro generale alle fortificazioni di Pistoia.
1528 — È a Prato per rifare i vecchi bastioni e costruire i nuovi.
1530, I° novembre — La Balìa di Firenze gli scrive in Fucecchio, a pro-
posito di alcuni lavori che egli sta compiendo per la fabbrica del
Ponte.
1530 — Dalla resa di Firenze (12 agosto 1530), fino al 16 dicembre dello
i Stesso anno, fu al servizio degli Otto di Pratica «sopra al disfare e
fagge XIDÉ rassettare i bastioni, porre artiglierie ed altre cure « (v. VASARI, op. cit..
nell vol. VII, pag. 625, in nota).
e e e