Full text: Architettura del Cinquecento (11, Parte 1)

694 I. — ARCHITETTURA DEL CINQUECENTO 
Fra’ Giovanni Giocondo s'incontra a Napoli studioso d’anti- 
caglie, raccoglitore d’antiche iscrizioni e ordinatore di fabbriche 
reali, di quelle di Poggio reale, di Mola e di Gaeta. Ci dice il Sum- 
monte che re Alfonso «per fabbricare lo Poggio Reale conduxe in 
questa terra alcuni di quelli architetti, che più allora erano stimati, 
Giulian de Maiano fiorentino, Francesco da Siena, Maestro Antonio 
Fiorentino de Cava, benchè costui fosse più per cose belliche, e mac- 
chinamenti de Forteze, e sopra tutti ebbe qua il bono et singolare 
Fra Jucundo de Verona ». Ma può credersi che il dottissimo frate 
si limitasse a dar consigli, e, per le fortezze del Reame e d’altri luoghi, 
apprestasse disegni, servendosi di due libri di Francesco di Giorgio 
Martini, uno d’architettura, l’altro d’artiglieria e di cose guerresche. 
Per le anticaglie, Fra’ Giocondo si recò nel 1489 a Pozzuoli, in com- 
pagnia del Sannazzaro, con cui serbò fraternità anche più tardi; e, 
nel 1492, offrì la sua raccolta d’antiche iscrizioni a Lorenzo de’ Medici. 
Del prestito fattogli da Francesco di Giorgio Martini siamo consci, 
sì per i libri di questo maestro, che Fra’ Giocondo fece copiare da certo 
Antonello da Capua pittore, sì per la consuetudine che egli dovette 
avere alla corte aragonese col maestro di Siena, e infine anche per i 
disegni di lui nel Gabinetto delle stampe agli Uffizî, riconosciuti 
copie da Francesco di Giorgio. 
Sopravvenuto a Napoli Carlo VIII, Fra’ Giocondo lo seguì 
poi in Francia, insieme con Guido Mazzoni, detto il Modanino, e con 
altri maestri. Ivi, a Blois, per il Castello, condusse lavori idraulici. 
Morto Re Carlo, il frate si ridusse nel 1498 a Verona, presso l’impe- 
acquistato dalla Bibl. Vat., Roma, 1894, pp. 281-282; SERENA A., Fra’ G. Veronese, 
Cividale, 1912; IP., Fra’ Giocondo e il canale della Brentella, Treviso, 1807; BIADEGO 
GIUSEPPE, Fra’ Giovanni Giocondo, Rassegna bibliografica, in Nuovo Arch. Veneto, 
Nuova Serie, XXXIII, Venezia, C. Ferrari, 1917; MELANI A., Fra’ G. Veronese e il 
Fondaco dei Tedeschi, in Arte e Storia, IX, 1890, pp. 249-254; GEYMÙLLER H. v., 
Trois volumes des dessins de Fra’ Giocondo, in Melanges de l’école frane., XI, 1895, 
Pp- 132-158; MARINELLI D., La loggia del Consiglio in Verona, in Rassegna d'Arte, 
Il, 1902, pp. 59-62; GIOVANNONI G., 17 Palazzo dei Tribunali del Bramante in un di- 
segno di Fra’ Giocondo, in Boll. d’Arte, VIII, 1914, pp. 185-195; DA RE G., Il sup- 
posto ritratto di Fra’ Giocondo, in Madonna Verona, 11, 1908, pp. 105-109; LESUER È,, 
Le chateau de Bury et l’architecte Fra’ G., in Gazette des B. A., 1909, pp. 337-357; FA 
BRICZY C. v., Toskanische und oberitalienische Kiimstler in Diensten der Aragonesen 
zu Neapel, in Rep. f. Kstw., XX, 1897; FILANGIERI G., Documenti, Vl, 507; PeERr- 
COoPO. in Arch. Stor. nap., XIX, 381. 
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