78% I. — ARCHITETTURA DEL CINQUECENTO
mase con la sua cazzuola incapace di tener dietro alla corsa del
tempo +
Quel che si vede della Steccata fu eseguito dopo tante prove e
riprove, tanti consigli dovunque cercati e ottenuti, da farci dubi-
tosi su quel che sia di originale, di proprio degli Zaccagni. Le porte
interne del tempio (fig. 727) si presentano con tale eleganza, così
sicura forma, che par trovare il suo punto fermo nella palla alveo-
lata al centro del timpano, da farci pensare a ben maggiore maestro,
ai valorosi intagliatori parmensi, come Marcantonio Zucchi, France-
sco d’Agrate, Pasquale e Gian Francesco ‘Testa, tutti che all’arte
del legname associarono quella dell’architetto.
1 Sappiamo dai registri che Bernardino Zaccagni fece lavori nella chiesa di Santa
Maria del Carmine; ma la facciata non conserva più traccia di essi. Resta solo la de-
corazione terminale di una cappella a sinistra, che ha analogia con le opere di Bernar-
dino, secondo il SALMI.
Lo Zaccagni lavorò tra il 1489 e il 1502 nella chiesa di San Benedetto; ma la
porta, le finestre e le gugliette della facciata furon rifatte, e solo la navata, benchè
nel ’700 restaurata, conserva ancora la primitiva struttura. În seguito, nel 1506,
operò nell’Ospedale nuovo, ma non si può determinare in che abbia consistito l’opera
sua. Dal 1510 al 1525 lavorò col figlio nella chiesa e nel convento di San Giovanni
Evangelista; ma la facciata fu rifatta nei primi anni del ’600 da Simone Moschino.
Dal 1514 al 1527, lo Zaccagni fece lavori nella chiesa di Sant’Alessandro, chiesa che
fu tutta rimaneggiata nel ’6o00, e la facciata rifatta da G. B. Magnani. Dal 1521 al
1525, insieme col figlio, lavorò alla Steccata, che, dopo quest’anno, fu condotta da
altri a compimento.
Nel 1521 fece un palazzo nel castello dei Gualtieri, come ci è detto dal Pezzana;
nel 1523 il campanile di San Francesco a Parma; ma ora quasi tutte le finestre di
esso sono state murate. La chiesetta di San Quintino a Parma è attribuita dal SALMI
allo Zaccagni.