SUO I. — ARCHITETTURA DEL CINQUECENTO
A Mantova il Genga eresse la facciata della Cattedrale, ma il
rifacimento del secolo XVIII non lascia scorgere quasi più l’opera
sua. Capolavoro del maestro urbinate fu la Villa Rovere. Come
nel palazzo del T di Giulio Romano a Mantova, nell’atrio qui si
hanno grandi loggiati, ma l’effetto rifugge dall’iperbolico. ‘Tutto,
pur essendo grande, è quieto, tranquillo. Nella facciata, che guarda
al primo giardino pensile, si vedon nicchie con vasi che portavano
piante e fiori così da togliere l’effetto di colombario al fabbricato,
e da formare una scena colorata degna di trovarsi prospiciente a
giardini, anzi di continuarli. Nonostante la ricchezza, nulla rompe
il ritmo agreste degli edifici della villa, ove alle ampie terrazze limi-
tate da balaustre guardan loggette a triplice arcata, corniciate in
alto da doppia fila di dadi o di quadretti scuri, affondati lungo l’ar-
chitrave e la cornice.
RL