Full text: Architettura del Cinquecento (11, Parte 3)

Ti = GIO. MARIA FALCONETTO E /ALVISE CORNARO 5 
nea arcate alla rustica; e, del resto, in tutte le ville edificate da Alvise 
- Cornaro, si volle vedere l’opera del suo amico Falconetto (cfr. EMILIO 
, LOVARINI). 
ar 1535, 8 gennaio — Data dell’inventario dei beni mobili del « quondam 
vo Ser Joannis Mariae Falconeti, ..... existentia in domo magnifici domini 
Be Aloysii Cornarii ». 
gli resti 1535, 9 gennaio — Jeronimo Pelizon, fattore del Cornaro, consegna ai 
| rima- figli del Falconetto, Provolo e Ottaviano, « bona, extrema die inven- 
ì è atter tariata, ac denarios ». 1 
ir — and 11 Vasari ebbe scarse notizie del Falconetto, e lo rappresentò 
CEmpI come pittore «non di molta reputazione », che, sentendo la sua po- 
ogia nel chezza nella pittura, si dette allo studio dell’architettura, prima a 
Verona, sua patria, poi, per dodici anni, a Roma e nei dintorni, ri- 
scrizione traendo «quanto era di bello e buono in tutta la campagna infino 
3 | nel regno di Napoli, nel ducato di Spoleto, et in altri luoghi ». Così 
VENTO il Vasari gli fece convenzionalmente percorrere l'itinerario degli 
scavatori e dei ricercatori, tradizionale, consueto, al principio del 
- Cinquecento, a quanti si occupavano sul serio d’architettura: stu- 
_- diare le piante di antichi edifici, e ritrovarne le misure, ed esaminarne 
| le forme di cornici, di capitelli dei differenti ordini. Che però il Fal- 
conetto occupasse dodici anni a Roma, se la rendesse familiare, e 
Mi tornasse in patria «ricchissimo di tutti i tesori dell’arte antica », 
do non si può credere esaminando i regesti del pittore a noi noti. In- 
I vece di dodici anni, vi rimase, forse, poco tempo, quattro anni al 
i massimo, e all’architettura non si dedicò se non tardi. 
1 Bibliografia su Gio. Maria Falconetto: MAFFEI 5., Verona illustrata, 1732; TE- 
MANZA, Vite dei più celebri architettori e scultori veneziani che fiorirono nel secolo decimo- 
Santo sesto, Venezia, 1778, 139-40; BRANDOLESE, Guida di Padova, 1780; GAMBA B., Di- 
scorso delle lodi di Luigi Cornaro, patrizio veneto, come mecenate delle belle arti, Venezia, 
1817; VASARI, Le vite, ed. Milanesi, Firenze, V, 1880, p. 321; FABRICZY CORNEL VON, 
fd Die Gartenhauser des Palazzo Giustiniani zu Padua, in Zeitschrift fur bild. Kunst., 
e po XXIII, 1888; LOvARINI EMILIO, Le ville edificate da Alvise Cornaro, in L’Arte, 1899, 
Barto- pp. 191-212; GEROLA, La genealogia dei Falconetti, in Madonna Verona, II, 1909; 
a SIMEONI, Una supplica del pittore veronese Giovan Maria Falconetto, in Arte e Storia, 
ea 1912; TURA G., A proposito delle patere in Porta Aurea, in Felix Ravenna, ivi, 1914, 
ha Lo spo disp. 15; LOVARINI E., L’eredità di Giovan Maria Falconetto, in Bollettino del Museo 
a Civico di Padova, N. S., I, 1925; VENTURI A., Edifici di un umanista a Padova, ne 
I NO L’Arrte, 1930, fasc. III, pp. 263-274; Fiocco, Le architetture di Giovan Maria Falco- 
«sette netto, in Dedalo, ottobre 1931, Milano-Roma. 
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