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chiaro, equilibrato nel disegno, misurato con limpida grazia sul ritmo
alterno di finestre e di archi, a tre a tre ripetuti come gruppi triplici
di strofe in una fresca canzone. Uguale a quello del prospetto trac-
ciato dal Palladio è, nella villa attuale, il portico a tre arcate (fig. 286),
che già riflette in quest’opera giovanile, compiuta entro il 1542, l’atmo-
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Fig. 285 — Lonedo nel Vicentino, Villa Godi. Palladio: Pianta ;e prospetto.
(Dai Quattro libri, II, 63).
sfera d’incanto propria alle logge delle ville palladiane, così penetrate
di lirismo e di sogno come nessuna opera d’altro grande architetto del
Cinquecento. È un senso di estasi che scaturisce dal ritmo sereno
degli spazi, dall’immacolata purezza della forma in questo semplice
ordine dorico, dall’accordo profondo tra le dolci ondulazioni della
campagna e il piano respiro della triplice arcata.
Più che in villa Godi la tipica fisionomia delle ville palladiane
si delinea nella alterata villa Piovene, pure a Lonedo (figg. 287-288),
ove è un’eco dello studio dall’antico nel loggiato di tipo classico,