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e rientrante sui fianchi così da riecheggiare, dilungandosi nel libero
spazio, la scala di piani della facciata che rispecchia nel fiume la
la sua romantica bellezza. Si riflette, la casa del Silenzio, nelle acque
ll dormienti, con i suoi affilati spigoli, non interrotti da catene di bu-
gnato, i suoi contrasti d’ombra e luce resi più intensi dalle nette
svolte, da finestre e porte non corniciate, da doppie scale ascendenti
Fig. 344 — CVT'dine, Palazzo Antonini. Palladio: Fianco e facciata.
(Fot. Alinari).
al basamento rupestre del pronao, prive di sponde, in accordo con
la perfezione geometrica del luminoso cristallo palladiano. Vera-
mente può dirsi che la bellezza di quest’argentea forma s’itradii
attorno, nella vastità del paesaggio lagunare, e della stessa sua aria
o respiri.
DI Nel 1566 il Palladio era in Udine, ove al conte Floriano Anto-
nini apprestò il disegno di un palazzo poi goffamente alterato nella
| costruzione, che mantenne del progetto palladiano appena l’atrio
' e le due logge sulle facciate principali (figg. 342-344). Il bugnato