Vi. PALLADIO 439
png. telli e di balaustre attenuano con una nota di serena grazia tutto
o quel nobiliare orgoglio. Girato di spigolo è il capitello della colonna
ui agli angoli, con le volute una nell’altra alveolate e fuse. È, nell’in-
terno del palazzo, gli stucchi e le pitture, che infiorano trabeazioni e
vélte (fig. 406), trasformano in barocchette eleganze l’adorna maestà
del prospetto.
Al 1565 risale l’inizio della chiesa di San Giorgio Maggiore a
Venezia (figg. 407-411), compiuta nel I619, dopo la morte del Pal-
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Fig. 402 — Vicenza, Palazzo progettato per il Conte Giacomo Angarano.
Palladio: Disegno nei Quattro libri.
(Dal « Palladio »).
ladio, con qualche alterazione nel coro e nella facciata, ma non tali
da non lasciarci riconoscere, in questa sacra cittadella che dalla
chiesa si estende alle circostanti fabbriche, la dominatrice impronta
palladiana. Quattro fusti giganti di colonne composite salgono dal
basamento della chiesa, su alti piedestalli sporgenti, sino alla tra-
beazione, addentrandosi nelle cornici del timpano inferiore che dalle
ali s’innalza, serrando, incatenando, tutto il movimento del pro-
palazzi spetto afforzato agli estremi da fasci di pilastri, aperto da edicole
Vicenza a fondo piano, con sarcofagi e busti, da nicchie a centina con statue
A di Santi, da specchi a incasso lieve con simboli ecclesiastici, fiorito
i in alto di ghirlande, tra capitello e capitello. Il motivo dominante
po delle colonne si ripete nelle colonnette come bianchi ceri che sor-
Ea reggono i timpani delle edicole ai lati, e nelle porte delle brevi ali